Curioso come a fronte delle decine di insegne pubblicitarie abusive, dei manifesti selvaggi, dell’occupazione indebita di suolo pubblico da parte di bar e consimili il Comune di Modica decida di perseguire con accanimento e di procedere nei confronti di una delle poche insegne pubblicitarie autorizzate. La vittima dell’incredibile vicenda è il Francesco Mauceri, legale rappresentante della “Meeting Arredamenti”. Dopo aver presentato regolare domanda di installazione di insegna pubblicitaria il Mauceri ottiene, lo scorso 2 luglio, la concessione edilizia n. 73/09 firmata dal dirigente del IV settore. Il dirigente autorizza il Mauceri all’installazione di un’insegna pubblicitaria su suolo privato, di pertinenza dell’esercizio commerciale, insistente sulla via Nazionale Modica-Ispica. Il 15 luglio tuttavia insorgono i primi problemi: alla “Meeting Arredamenti” è notificata una revoca della concessione firmata non dal dirigente del IV settore ma dal geom. Sergio Cannizzaro, non meglio definito nell’atto come “responsabile del procedimento”. Il signor Mauceri presenta pertanto una documentazione accessoria all’ufficio competente e, sulla base dei documenti, il dirigente del IV settore autorizza nuovamente l’installazione dell‘insegna. Il signor Mauceri richiede inoltre al comando di Polizia Municipale, ed ottiene, il divieto di sosta con rimozione forzata sull’area in cui si svolgeranno i lavori, dal 20/07 al 22/07. Ma è giorno 22 luglio che, a detta del signor Mauceri, si registrano le irregolarità più evidenti. Avendo riscontrato la presenza di un’auto sull’area dei lavori, il legale rappresentante della “Meeting Arredamenti”, ne chiede la rimozione. Gli ufficiali della Polizia Municipale giunti sul posto constatano che l’auto reca, all’interno dell’abitacolo e non all‘esterno, una targa di prova appartenente ad un noto autosalone del Polo Commerciale. Gli agenti si attivano per la rimozione del mezzo cercando di comprendere le ragioni per cui un’autovettura in prova sia stata lasciata proprio in quel luogo: nel frattempo si ferma sull’area “incriminata” un’altra auto, appartenente alla moglie del comproprietario dell’area in questione e contrario all’installazione dell’insegna. Mentre la signora discute animatamente con gli agenti della Polizia Municipale giunge il marito recante una revoca ulteriore indirizzata al signor Mauceri, con data scorretta, che a suo dire annullerebbe le autorizzazioni precedenti. Secondo quanto affermato dal signor Messina, peraltro riportato dal verbale redatto dagli agenti della Polizia Municipale, la revoca gli sarebbe stata consegnata direttamente dall’ufficio competente per “sveltire” le procedure burocratiche. Tuttavia, poiché la legge non consente scappatoie privilegiate e impone la notifica di ogni atto da parte dell’Ente (senza contare l’evidente violazione della legge sulla tutela dei dati personali), gli ufficiali autorizzano l‘installazione dell‘insegna pubblicitaria. La revoca che il signor Messina aveva presentato agli agenti per cercare di bloccare i lavori infatti sarà notificata al signor Mauceri solo il giorno successivo alla vicenda. Il resto è storia recente. Lo scorso 8 ottobre la “Meeting Arredamenti” riceve l’ordine di abbattimento dell’insegna dall’ufficio “Repressione Abusi” del IV settore: l’atto notificato tuttavia si riferisce ad un provvedimento del 10/08/09 che la ditta non ha mai ricevuto! Poche le domande che sorgono alla fine di questa intricata vicenda: perché il Comune di Modica complica la vita di chi vorrebbe rispettare la legge modificando per quattro volte il suo parere, autorizzando e revocando in maniera quasi capricciosa ciò che ha deciso? Perché il Comune, premesse le sue competenze, interviene pesantemente in quella che dovrebbe essere tutt’al più una bega tra privati? Come può un privato cittadino accedere e utilizzare a suo piacimento atti privati relative ad altre persone la cui tutela dovrebbe essere garantita dalla legge? Qual è il ruolo dell’assessore all’Urbanistica, Elio Scifo, in tutta questa vicenda? Conosceva le presunte irregolarità denunciate dal signor Mauceri sin dal 22 luglio? E se le conosceva, perché non è intervenuto?
MODICA. Quando il Comune diventa privato. Riceviamo e pubblichiamo
- Ottobre 19, 2009
- 1:19 pm
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