Nel 2005 aveva accusato due imprenditori di averlo fatto lavorare alle loro dipendenze, nonostante non fosse in regola col permesso di soggiorno. A distanza di quattro anni il colpo di scena. Un albanese è stato interrogato dal giudice monocratico del Tribunale di Modica, Lucia De Bernardin, per avere chiarezza delle sue accuse e, tra lo stupore generale ha ritrattato tutto, rischiando, a questo punto, l’incriminazione per falsa testimonianza. Il processo è a carico del modicano Rosario Viola e dell’albanese residente a Modica, Lulzim Arizai, difesi dagli avvocati Giovanni Favaccio e Loredana Calabrese, che sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’accusatore aveva dichiarato nel corso di un controllo da parte degli agenti del Commissariato di Polizia che i due imprenditori lo avevano fatto regolarmente lavorare per quindici giorni a quaranta euro l’ora. A seguito di ciò l’uomo fu espulso ed i due denunciati alla magistratura. Indicato come teste, l’albanese è stato rintracciato e invitato a presentarsi in Tribunale a Modica. Nel corso della sua articolata deposizione, all’incalzare delle domande del pubblico ministero e dei due difensori, il teste ha ritrattato tutto ciò che aveva denunciato nel 2005 sostenendo di avere dichiarato il falso. “L’ho detto – ha sottolineato – ma loro non mi avevano mai fatto lavorare”. A questo punto il processo assume nuovi sviluppi, soprattutto per Viola e Arizai tant’è che il giudice ha aggiornato l’udienza al prossimo 16 febbraio.
PRIMA ACCUSA DUE IMPRENDITORI MODICANI, POI IN UDIENZA RITRATTA: “L’HO FATTO PER PAURA”
- Ottobre 24, 2009
- 8:19 pm
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