L’aula consiliare di palazzo San Domenico è sicura? Il dubbio aleggia nell’aria già da qualche tempo. Da quando, cioè, ha fatto capolino una visibile chiazza di umidità e qualche crepa sul soffitto dell’aula da poco ristrutturata. Basta infatti varcare la porta d’ingresso ed alzare lo sguardo sulla propria sinistra, per trovarsi dinanzi a dei chiari segni di infiltrazioni, con una macchia assai ampia sul soffitto ed uno dei quadri affissi alle pareti, con raffigurati alcuni degli uomini politici più illustri della storia della città, rovinato dall’umidità. Ci si è dunque ricordati di un finanziamento, scaturito dai fondi successivi alla “grandinata” del 15 settembre 2002, che era destinato ad una messa in sicurezza complessiva dei tetti di palazzo San Domenico. Un finanziamento che, secondo i ben informati, non sarebbe mai stato sfruttato. “Anch’io ho visto quei segni a cui fa riferimento lei – ci risponde il presidente del consiglio comunale, Paolo Garofalo – e mi attiverò per chiedere chiarimenti e chiederò di avere un certificato di messa in sicurezza”. E pare che il Presidente si sia già attivato chiedendo all’ufficio tecnico comunale se, in aula consiliare vengono rispettate le norme in termini di sicurezza e se l’ampia stanza di palazzo San Domenico sia o meno in sicurezza, cioè – quindi – se ci sono le condizioni di sicurezza necessarie a tenere aperta la stanza più importante della vita politica e democratica della città. Non bisogna di certo essere esperti per comprendere come le cause di infiltrazioni in aula siano da ricondurre alle condizioni del tetto. Grazie alla logistica della città, basta salire qualche scala di via Castello per avere sotto i propri occhi i tetti dell’ex convento dei domenicani ed avere contezza di un quadro non proprio felice e sicuro. Un altro problema che riguarda l’aula consiliare è anche quello legato all’impianto di climatizzazione. Questo infatti, nonostante diversi interventi di riparazione, ad oggi non è funzionante. Anche in questo caso il Presidente Garofalo promette di chiedere lumi. “Avevo già chiesto conto e ragione all’amministrazione circa il mancato funzionamento dell’impianto – dice Garofalo -. A questo punto solleciterò una risposta circa le cause e l’eventuale intervento di riparazione. Di certo quest’aula, per l’importanza e per il ruolo che riveste, non può permettersi questo stato di cose”.
MODICA. L’AULA CONSILIARE RISCHIA IL DISTACCO DELL’INTONACO
- Ottobre 26, 2009
- 8:27 pm
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