VITTORIA. IL SINDACO: “La Regione Siciliana affossa i Comuni dell’Isola”

A causa della riduzione dei trasferimenti regionali per oltre il 10%, decisa e comunicata ai Comuni alla fine dell’esercizio, il comune di Vittoria si trova a fine anno nell’impossibilita’ di tagliare oltre 650mila euro. Ma le inadempienze e le trascuratezze della Regione Siciliana nei confronti degli Enti locali sono tante. L’art. 7-quater del D.L. n. 5/09 consentiva alle Regione di escludere dal Patto di stabilità i pagamenti in conto capitale, facendo apposita comunicazione al Ministero dell’Economia. Nessun adempimento è stato fatto dalla Regione Siciliana, per cui oggi i Comuni si ritrovano a un bivio: non pagare i fornitori per investimenti finanziati con la Cassa depositi e Prestiti, oppure non rispettare il Patto di stabilità con riferimento al titolo secondo del bilancio. “Ancora una volta la Regione Siciliana si dimostra lontana dalle esigenze dei Comuni – afferma il sindaco, Giuseppe Nicosia -. Il decreto legge n. 5 del 2009, anche in ragione della grave crisi economica, dava la possibilità alle Regione di intervenire nelle regole del Patto di Stabilità, oramai regionalizzato, consentendo di sbloccare alcuni fondi. La Regione doveva fare una semplice comunicazione e non l’ha fatta. Adesso molti Comuni si trovano nell’incredibile situazione di non poter pagare ditte che hanno effettuato lavori dopo aver incamerato, e quindi avendo disponibili le somme, dalla Cassa Depositi e Prestiti. Io la scelta l’ho già fatta: pagheremo i fornitori e andremo fuori dal Patto di stabilità, come oltre l’85% dei Comuni d’Italia. Per quanto riguarda invece il taglio dei trasferimenti regionali per 700mila euro, nonostante la nostra politica di riduzione dei costi, che avrebbe consentito di risparmiare sino a 300mila euro per fine anno, questa riduzione servirà a compensare il taglio regionale, mentre rischiamo di andare in disavanzo per la differenza. Il tutto nell’assoluto silenzio dell’Assemblea Regionale, dei sindacati e di tutte le forze coinvolte”.