RIFIUTI. MODICA, LO SFOGO DEL SINDACO BUSCEMA

Tanto tuonò che, finalmente, piovve. Antonello Buscema ha raccontato, col tono di chi tiene dentro una verità indicibile e non riesce più a sopportarne il peso, l’excursus relativo all’appalto della raccolta dei rifiuti. Lo ha fatto nel corso del consiglio comunale di lunedì, incalzato dal consigliere Nino Gerratana che aveva chiesto lumi sulla vicenda, riferendo anche di essere stato “minacciato ed inviato a non occuparsi più di rifiuti”. “La mia pazienza è notoria – ha esordito il Sindaco rivolgendosi soprattutto ad alcuni netturbini presenti in aula – ma ha un limite. Quella dei rifiuti è la questione più difficile, dopo quella finanziaria che ci siamo trovati a dover affrontare. E’ poco limpida, ingarbugliata, in cui alcuni continuano a pestare nel torbido, giocando con la pelle mia, dei lavoratori e della città. Ci sono “tifosi” di una o di un’altra fazione. Perfino le forze sindacali – ha detto – erano schierate, tant’è che è stato necessario l’intervento dei sindacati federali. Abbiamo trovato – ha spiegato – una gara d’appalto in cui chi aveva vinto, aveva perso un ricorso al Tar e doveva lasciare il servizio. Questi era la ditta Busso, che non aveva i titoli, ma operava nelle more di un ricorso del Comune al Cga. Si individuò una nuova ditta, l’Agesp, ma, all’atto di subentrare fu trovata sprovvista dei requisiti, e fece ricorso. Nelle more continuava Busso. Alla rinuncia della ditta seguente in graduatoria, per tenere pulita la città – ha continuato il Sindaco – feci un’ordinanza, dando l’appalto ancora alla Busso. Scalando la gara si è arriva alla ditta Puccia. A questa però non viene affidato l’appalto perché, da quanto richiesto, mancavano “solo” 50 cassonetti, a testimonianza di come il Comune non sia “tifoso”! Capivo però che qualcuno giocava “o futti cumpagnu”. La città era molto sporca; Puccia fece ricorso; si avviò la procedura di infrazione nei confronti di Busso. A complicare il tutto arrivarono gli arresti. La Prefettura mi sollecitava; si avviò la ricerca di ditte interessate, nelle province di Ragusa e Siracusa e scattò di nuovo la faida. A mandare la busta fu solo la ditta Puccia. Una ditta invitata, la Busso Sebastiano, non partecipa e contesta, un’altra, la Geo Ambiente, non invitata perché catanese, protesta e partecipa, dopo la sospensiva del Tar. Nelle more firmo l’ordinanza che da l’appalto alla Puccia. Intanto la Geo Ambiente manda la busta e, una commissione tecnica verificherà i requisiti tecnici e chi, tra le due è più titolata a svolgere il servizio”. Infine la vicenda occupazionale. “Busso ha assunto, nonostante i miei no espressi in una lettera, sino all’ultimo giorno! Dietro i padri di famiglia si celano situazioni torbide e poco chiare. Noi, pur di garantire i lavoratori, e perché siamo “fissa”, abbiamo fatto i cretini coprendo queste assunzioni. Ad oggi i 102 operai della ditta Puccia sono 77 full time, 5 part time e 18 autisti ed 1 dirigente. Tra questi 5 sono stati assunti dopo il mio “no” del 28 aprile. Ne rimangono fuori solo due di cui uno a cui il contratto è scaduto sabato. Abbiamo fatto di tutto per far quadrare i conti, ma si continua a fare fuoco di sbarramento. Rispettare la legge non è semplice in questo ginepraio. Sono disposto a sostenere questo davanti anche al presidente della Repubblica – ha concluso il Sindaco -. Non ho niente da nascondere. Non so se altri possono fare lo stesso!”.

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