ARRESTATA PER STALKIN’ A MODICA, ALBANESE NON RISPONDE AL GIP

Si è avvalsa della facoltà di non rispondere , Izai Fathbart, la donna albanese di 47 anni, arrestata lo scorso 22 ottobre dai Carabinieri della Compagnia di Modica per stalking in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dalla Procura di Modica. La donna, assistita dal suo difensore, l’avvocato Giovanni Favaccio, è comparsa davanti al Giudice per Indagini Preliminari del Tribunale, Patrizia Di Marco, ma alla richiesta del magistrato se volesse rispondere alle domande ha espresso netto rifiuto, per cui il Gip ha chiuso il fascicolo ed ha rinviato la donna ai domiciliari. Il suo difensore nelle prossime ore presenterà istanza di scarcerazione ma difficilmente troverà consenso. La donna, secondo l’accusa, avrebbe preso di mira una sua connazionale, residente a Modica e madre di un bimbo di 3 anni, che vive con un uomo modicano. Quest’ultima aveva già presentato alcune querele contro la Fathbart. Lo scorso mese di marzo i rapporti tra le due si sarebbero interrotti e così la quarantasettenne avrebbe cominciato una serie di azioni inopportune: l’ avrebbe seguita e fermata anche per strada rivolgendole pesanti minacce ed ingiurie. Tutto ciò aveva generato nella coppia e nel minore il persistente timore per l’incolumità del loro nucleo familiare, nonché un grave stato ansioso. La Fathbart, senza alcuna plausibile ragione, si sarebbe presentata perfino presso l’abitazione delle vittime cercando il contatto violento. A seguito di tutto ciò, su richiesta dei Carabinieri della Stazione di Modica, la Fathbart era stata destinataria, nei mesi scorsi, del provvedimento giudiziario di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese con cui l’ arrestata non poteva neppure interagire verbalmente. Tuttavia aveva continuato a perseverare nel suo comportamento vessante e nei giorni scorsi, dopo aver seguito la sua connazionale all’interno di un supermercato modicano, aveva afferrato per il collo la connazionale tirandola anche per i capelli e, quindi, minacciandola ed ingiuriandola pesantemente di fronte al figlioletto ed agli increduli clienti dell’esercizio.