SCICLI. OPERAZIONE “POLLICINO”. IL GUP NOMINA CONSULENTE TECNICO D’UFFICIO

Parte il processo davanti al Gup del Tribunale di Modica, Maurizio Rubino, contro gli indagati nell’operazione denominata “Pollicino” che portò all’emissione di ordini di custodia cautelare in carcere emessi dal Gip del Tribunale di Modica, Michele Palazzolo, su la richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica, Maria Mocciaro, ed eseguita dalla Squadra Mobile di Ragusa. L’udienza preliminare ha fatto registrare i primi importanti passaggi: i difensori hanno chiesto in parte di essere ammessi al giudizio abbreviato condizionato, altri al giudizio abbreviato semplice. Il Gup ha ammesso le richieste e poi ha deciso di nominare un consulente tecnico d’ufficio al quale sarà conferito incarico il prossimo 12 novembre. Il Ctu dovrà stabilire se le persone coinvolte, tutti anziani, sono in condizioni psico-fisiche per presenziare al processo. Il magistrato ha poi fissato due ulteriori date: il 22 gennaio ed il 5 febbraio. Il fascicolo penale è stato denominato “Scivoletto più sette” anche se uno degli indagati è deceduto. L’accusa è di violenza sessuale nei confronti di una ragazza sciclitana di 14 anni e vede coinvolti sei anziani per quella che fu un’operazione eseguita nel mese di giugno del 2007, diversa dalla successiva eseguita sempre a Scicli e che riguardava un’identica vicenda. Nell’operazione “Pollicino” sono coinvolti la madre della minore, R.T. ed il convivente di quest’ultima, V.L., accusati di sfruttamento della prostituzione minorile. I fatti si sarebbero verificati a Scicli, prima che la presunta vittima fosse affidata ai servizi sociali. Pare che la giovane fosse fatta prostituire in cambio piccoli regalini o promesse come la consegna di modiche somme di denaro da parte di chi ne avrebbe abusato sessualmente. Tutti furono arrestati e, successivamente, ammessi ai domiciliari per essere poi scarcerati quando non sussistettero più le condizioni di inquinamento delle prove. Nel corso delle indagini uno dei difensori, l’avvocato Francesco Riccotti aveva chiesto una perizia psichiatrica sulla ragazzina che il sostituto procuratore della Repubblica, fece effettuare alla dottoressa Costanzo, e dalla quale sarebbe emerso che la minore aveva dei problemi in particolare nei confronti della madre. Già da un anno, la quattordicenne era stata affidata ad una comunità per cercare di recuperare un percorso di vita stroncato da atteggiamenti inqualificabili. Gli indagati, ad eccezione della madre e della convivente, hanno un’età compresa tra i 67 e i 73 anni, fatta eccezione per un ottantatreenne. Uno di questi, prima dell’operazione, era già stato arrestato perché si sarebbe appartato in un canneto con la giovane vittima.

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