Ragusa. Oggi il settimo appuntamento della stagione congressuale. Uilcem, Giuseppe Scarpata nuovo segretario. Analizzate le difficoltà dei settori chimico ed energia dell’area iblea

Giuseppe Scarpata è il nuovo segretario provinciale della Uilcem. E’ stato eletto questa mattina, a Villa Fortugno, a Ragusa, a conclusione dei lavori del terzo congresso territoriale della federazione dell’energia e dei chimici sul tema: “L’uomo, energia del suo domani”. Scarpata, in segreteria, sarà affiancato dagli altri componenti di segreteria Angelo Tirella, che si occuperà degli elettrici, ed Emanuele Distefano, che seguirà il settore dell’energia. Tesoriere sarà Rosario Vicari. A presiedere i lavori il segretario provinciale della Uil, Giorgio Bandiera. La relazione è stata svolta dal segretario provinciale uscente, Saro La Rosa. “Troppi infortuni, troppe morti sul lavoro – ha detto – che potrebbero essere evitate con una sempre più efficace azione di prevenzione e con la rigorosa e puntuale applicazione delle norme e delle misure tecniche ed organizzative in ogni azienda. Una battaglia contro il male che ci vede in prima in linea e che può essere vinta con una sempre più solida cultura della sicurezza, con sistematiche campagne di informazione e di sensibilizzazione, con la diffusione di buone pratiche e la valorizzazione degli esempi migliori. E al riguardo, come non citare gli 800 giorni senza infortuni della Polimeri Europa di Ragusa. Due anni senza incidenti nello stabilimento petrolchimico del gruppo Eni, un traguardo prestigiosissimo, una vera e propria “carta d’eccellenza” cui tutti, lavoratori e azienda, a ogni livello, hanno contribuito a raggiungere e a scrivere. Un esempio da seguire che dà valore al nostro martoriato territorio”. La Rosa, però, ha aggiunto, sempre facendo riferimento alla Polimeri: “Centotrentatré addetti a budget nel 2010. I numeri degli occupati stabili, diretti, nell’ultimo ritaglio d’industria a capitale pubblico nel Ragusano la dicono lunga sulla decadenza della chimica dell’Eni nel territorio e in Italia. I sacrifici in termini di recupero costi fissi, di armonizzazione delle risorse e di integrazione con lo stabilimento di Priolo, ci hanno consegnato l’immagine di una realtà snella, uno stabilimento che produce e sa produrre, un corpo sociale e industriale spendibilissimo sul mercato della chimica europea. Ma lo scenario globale, disastroso, non ci fa ben sperare per il futuro. Basell, primo competitor di Polimeri Europa, tanto per citarne uno, chiude nel mondo 180 stabilimenti, migliaia di lavoratori sono adesso senza lavoro; la sofferenza per la congiuntura sfavorevole è drammatica, per tutti. Anche per Polimeri Europa. Anche per Ragusa che riesce a sopravvivere e a mantenere gli assetts e le risorse nonostante un budget di manutenzione ordinaria inadeguato e irrisorio, per esigenze d’impianto e vetustà degli items, che viene approvato a dicembre di ogni anno e come ogni anno esaurisce la sua spendibilità regolarmente a gennaio. Non serve trincerarsi dietro un silenzio opportunistico, la precarietà del lavoro e degli impianti nello stabilimento di Ragusa è sotto gli occhi di tutti”. Il neo segretario Scarpata, invece, si è soffermato su Enimed. “Una società attiva nell’esplorazione, sviluppo e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi – ha aggunto – nonché nella commercializzazione e vendita della propria produzione. Interamente controllata dal gruppo Eni, nata il primo gennaio del 2005 da un accordo Eni-Agip-Regione Siciliana, oggi Enimed, che ha sostituito la vecchia Somicem nella denominazione sociale, campo Ragusa, conta 38 addetti ed una produzione complessiva di quasi 1050 metri cubi/giorno. L’oro nero, nonostante le previsioni, nonostante sessanta anni di sfruttamento continuo del sottosuolo, continua a sgorgare dalle campagne ragusane, per 320 metri cubi in contrada Tabuna, il giacimento più vecchio d’Europa, scoperto nel 1954 su esplorazione e poi coltivazione fino al 1964 (data di passaggio proprietà dei pozzi ad Agip) dall’americana Gulf Oil. A questo aggiungiamo i 700 metri cubi del nuovo “filone” di contrada Tresauro, che ha vissuto fasi di produzione discontinue e che andrà a pieno regime nel 2010”. Il congresso Uilcem si è celebra nel bel mezzo delle attività di riassetto societario del gruppo Enel, che pare non finire mai, iniziato con il processo di liberalizzazione, e finalizzato esclusivamente a trarre profitti. “Una condotta che, complice l’assenza di una strategia politica idonea a salvaguardare il servizio universale – ha proseguito Scarpata – ha determinato instabilità nel sistema elettrico italiano e confusione normativa con un ritorno tutt’altro che positivo e per i lavoratori del gruppo e per l’utenza Enel, imprese e privati cittadini, che non ha ancora conosciuto una decisa riduzione del costo dell’energia elettrica. Una corsa spudorata alla capitalizzazione degli utili e al dividendo, tutto in favore e per conto degli azionisti, a discapito della dimensione industriale, degli investimenti e di un servizio elettrico più efficace e più efficiente. Oggi Enel Ragusa occupa circa 80 addetti nelle divisioni di Distribuzione, Mercato, Commercio, Terna, Ese (punto clienti). Il distaccamento Enel Gas di Ragusa conta 16 unità, governate da un responsabile di territorio per una sottostruttura di 6 tecnici impiegati e di 9 operativi. Ragusa, genera, per numero di operazioni effettuate, volumi di gas venduto e numero di utenti/clienti trattati, oltre il 60% del totale della produzione della Zona Sicilia, nonostante la disparità d’inquadramento, tra le varie unità operative, per omogenei livelli professionali, nonostante l’assenza di politiche retributive adeguate che lasciano solo l’amaro sapore di una professionalità dignitosamente acquisita e non giustamente ricompensata. Anzi, Enel, a tutti i livelli di responsabilità, quasi nasconde l’efficienza degli addetti di Ragusa, mette a tacere le voci che spingono a promuovere la capacità professionale degli addetti di Ragusa, o meglio, Enel si trincera dietro un silenzio inqualificabile, che indispone e non soddisfa questo sindacato e i lavoratori tutti”. Nel suo intervento, il segretario regionale della Uilcem, Emanuele Sorrentino, ha puntato l’indice sulla necessità di governare un processo decisionale che non può prescindere da un’unità sindacale che oggi, alla luce di variegate sollecitazioni, risulta essere messa in notevole discussione. “L’unità d’intenti – ha chiarito Sorrentino – deve puntare a risolvere tutta una serie di problematiche industriali che oggi non possono più rimanere senza risposta”.
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