INCHIESTA DROGA DELLA DDA DI CATANIA. UNIDICI AVVISI DI GARANZIA TRA RAGUSA, MODICA, POZZALLO E SCORDIA

Undici avvisi di garanzia sono stati spiccati nei confronti di altrettante persone per via di un’indagine antidroga partita nel 2004 e che ha coinvolto carabinieri e polizia. Gli avvisi sono in corso di notifica e riguarda il traffico di droga, specificatamente sostanza pesante ovvero cocaina ed eroina, nel Comprensorio di Modica. “Avvisati” tre modicani, quattro pozzallesi, due ragusani e due persone di Scordia. L’inchiesta è stata svolta sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Catania che in questi giorni ha trasferito per competenza territoriale i fascicoli alla magistratura inquirente di Modica. Si tratta di tre faldoni che contengono circa tremila pagine con le ovvie difficoltà per la cancelleria del Tribunale di Modica che dovranno fotocopiare il tutto per ogni avvocato. Due pozzallesi hanno già provveduto a nominare quale difensore di fiducia l’avvocato Pietro Latino, gli altri stanno provvedendo. Il capo d’imputazione, al momento, non contesta agli undici indagati l’associazione per delinquente bensì la detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti anche se nel prosieguo non è da escludere che si passi alla contestazione del reato più pesante. L’ inchiesta è stata effettuata attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali. Le prime sarebbero state effettuate dalla polizia mentre le altre dai carabinieri. Il periodo sotto osservazione va dal mese di ottobre del 2004 al mese di febbraio dell’anno successivo, dunque punterebbe su quattro mesi di attività. Le persone coinvolte sarebbero una trentina ma, allo stato, come si diceva, sono solo undici quelle raggiunte da avviso di garanzia con l’accusa anzidetta e l’aggiunta del reato “in concorso” e “continuato”. Nessun ordine di custodia cautelare al momento ma nulla è escluso in un prossimo futuro. E’ chiaro che la magistratura deve a questo punto accelerare i tempi visto che si stanno sfiorando i cinque anni dall’inizio dell’inchiesta ed ancora non è stato istruito nemmeno il processo.