CONSIGLIO COMUNALE DI MODICA. LA DIFESA DI ELIO SCIFO. PUBBLICHIAMO INTEGRALMENTE IL LUNGO INTERVENTO DELL’ASSESSORE ALL’URBANISTA

Sig. Presidente , sig.ri Consiglieri,
ho chiesto di parlare prima dell’inizio del Consiglio Comunale per porre la parola fine alla telenovela che da qualche settimana mi vede, mio malgrado, nell’occhio del ciclone. Da qualche settimana sono, infatti, al centro dei pensieri di qualche consigliere dell’opposizione che, non potendo dedicarsi a un’attività costruttiva, impegna la stampa e soprattutto il Consiglio Comunale in discussioni faziose, togliendo così spazio alle vere problematiche della città. Evidentemente tali consiglieri ritengono che la buona amministrazione della città dipenda in toto dall’attività del sottoscritto; apprezzo che mi sia attribuita una tale importanza, ma credo che i cittadini si aspettino che in questa sede vengano discusse e risolte questioni un po’ più rilevanti. Certo così facendo i consiglieri stimolano quotidianamente la stampa locale, sempre ben accetta a far da cassa da risonanza a problemi che interessano così da vicino i lettori, gli unici interlocutori che una stampa seria dovrebbe prendere a riferimento. Approfitto dunque della solerzia dei consiglieri dell’opposizione per comunicare che da domani non firmerò più alcun progetto che possa riguardare il territorio del Comune di Modica. Prima che però l’opposizione si lasci andare a scene di giubilo per il notevole risultato conseguito, vorrei aggiungere alcuni fatti a uso e consumo della cittadinanza, a cui solo rispondo della mia attività. È un fatto che da quando mi sono insediato (e per mia libera scelta) non esiste alcun progetto presentato all’ufficio Urbanistica o allo Sportello Unico che porti la mia firma, eccezion fatta per qualche autorizzazione riguardante la manutenzione di immobili. Una volontà che non è dipesa dalla mia incompatibilità assessore-ingegnere, che alla luce della legge in vigore in Sicilia non sussiste. I progetti che portano la mia firma, presentati prima del mio incarico assessoriale, e sui quali si è così caldamente sventolata la bandiera della moralità sono sempre stati approvabili, perché corretti e rispettosi delle norme. Quindi non sussiste un problema di merito, ma soltanto il fastidio di pochi per la mia professionalità. Faccio fatica a comprendere, e credo di non essere il solo, perché un certo consigliere, già brillante amministratore della Città, e i suoi sodali, sbandierino una norma Nazionale (non recepita in Sicilia) per dichiarare ed accanirsi sulla mia incompatibilità. Sorprende poi che la stessa norma (vigente da moltissimi anni) non sia stata invocata negli anni della giunta Torchi, quando il geom. Giovanni Scucces (a cui auguro un proficuo lavoro nella nuova veste al collegio dei Geometri), il geom. Nigro e l’ing. Giorgio Cerruto, hanno ricoperto, in vari periodi, la carica di Assessore all’urbanistica. La mia rinunzia vuole anche essere un gesto d’amore per la Città, scossa dalle minacce di un valido consigliere che ha dichiarato in questa Assise di non poter più approvare atti in Consiglio Comunale da me prodotti. Lungi da me di essere la causa di un tale danno per la Città, che ha bisogno di rappresentanti seri in seno al Consiglio. Colgo l’occasione per prendere altresì l’impegno, a nome dell’amministrazione, di non dare alcun incarico a miei congiunti, né in via diretta nè per mezzo di compari, prestanomi e mestieranti. D’altronde questo genere di cose si pensa non siano mai accadute nel nostro comune, ma a memoria ricordo casi di familiari, magari molto vicini all’assessore di turno, che hanno ricevuto in passato, incarichi da questo ente (ci sono atti pubblici che lo dimostrano e l’ex assessore Nigro, durante il suo mandato, forse ne sa qualcosa). Quel che so è che questa mia decisione porterà ad ulteriori commenti, di cui si farebbe volentieri a meno ma che probabilmente saranno inevitabili. Una cosa la chiedo però: se possibile, di essere giudicato per quello che faccio per questa Città. Sono convinto che tutti, amministratori e consiglieri, debbano preoccuparsi di più delle necessità vere della Città. Da parte mia, assicuro di avere la coscienza a posto, la pelle dura e una discreta resistenza agli attacchi. A chi però questa resistenza l’ha messa a dura prova, comunico che ho dato mandato a un legale di fiducia di esaminare le dichiarazioni che mi vedono chiamato in causa. Qualora da questa analisi si evinceranno estremi di querela, credo proprio che mi vedrò costretto a farvi ricorso, a salvaguardia della mia onorabilità, lesa da questi o da futuri attacchi. Infine, al consigliere Migliore, paladino della legalità e della moralità, lo invito a rendere pubbliche le mie modeste lettere, con i mezzi che riterrà idonei, informatici o cartacei che siano. Credo infatti che l’opinione di un assessore della città possa rivestire un certo interesse per i cittadini, a prescindere dal fatto che sia conforme o meno alla propria visione dei fatti. E questo ritengo vada fatto in nome della trasparenza, della moralità e del rigore, ovvero le tre parole chiave che guidano da sempre i consiglieri della nostra Città.

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