Comiso: L’Ugl sulla polemica della refezione scolastica in città

La Segreteria Provinciale dell’Ugl-F.P. Enti Locali di Ragusa, così come tutte quelle che sono portatrici di interessi diffusi, fa del dialogo con le singole realtà amministrative della provincia di Ragusa un momento qualificante, talvolta tale attività si muta in un confronto, qualche volta addirittura in uno scontro, ma tutti questi momenti sono, per noi, sempre regolati da punti fermi quali l’indefettibile ricerca della verità, l’aggiornamento quotidiano, l’attenta osservazione della realtà territoriale esistente. Basandoci sulla nostra esperienza, e, sulle regole sopra enunciate poste a cardine della nostra azione sindacale, non possiamo non rimanere stupiti quando constatiamo come, altre Organizzazioni Sociali (Sindacati, Partiti, Associazioni, etc.), preferiscano lo scontro al dialogo, il populismo alla concretezza, la alterazione della realtà di fatto alla verità, è il caso, ad esempio, della polemica sollevata da alcuni esponenti dell’ex giunta Di Giacomo (a Comiso) sui costi del servizio di refezione scolastica. Interveniamo sulla materia perché, come Segreteria Provinciale dell’U.G.L.-F.P. Enti Locali di Ragusa, avevamo rappresentato al Sindaco della Città di Comiso, Avv. Giuseppe Alfano, la necessità di coniugare la prestazione dei più importanti e diffusi servizi alla popolazione con l’elevazione dello standard qualitativo degli stessi evitando, pur a fronte della grave situazione economica che incide sulle casse comunali, la sospensione di alcuno di quei servizi necessari alle esigenze della gente di Comiso, di ausilio ai lavoratori in generale ed alle donne lavoratrici in particolare. Tra questi (servizi) vi erano anche quella refezione scolastica oggetto di una tanto veemente quanto ingiustificata campagna denigratoria da parte di esponenti della ex maggioranza nei confronti dell’attuale Amministrazione, una polemica che, riteniamo, volutamente non tiene conto della odierna impossibilità, per qualsiasi Ente Locale, di garantire alcun servizio in forma totalmente gratuita, ancor più quando le risorse di quell’Ente sono state prosciugate, prima da una gestione poco oculata della cosa pubblica, poi dai tagli inaspettati ai trasferimenti regionali e nazionali. Una polemica smentita dai numeri se è vero come è vero che 11 (undici) comuni su 12 in provincia fanno pagare il servizio di cui sopra ed il 12°, il Comune di Modica, a tutt’oggi non ha ancora nemmeno avviato quel servizio con grave disagio per i bambini e per le loro famiglie. Considerata, inoltre, l’introduzione delle fasce di reddito messe in atto dall’Amministrazione Alfano, ci si chiede a chi, costoro vogliono far risparmiare le somme, comunque popolari, che il Comune Casmeneo chiede per la fornitura di servizi di qualità elevata come sono quelli oggi predisposti. Peraltro, per i redditi più bassi le somme richieste sono eguali, quando non inferiori, a quelle di tutti gli altri Enti, mentre solo per le fasce di reddito più alte è registrabile qualche modesto aumento. Forse, allora, sono proprio quelle le fasce alte di reddito che l’opposizione politica della Città di Comiso vuole preservare, tutelando quei benefici concessi in passato, anche a coloro che possono vantare redditi annui che vanno dai 30.000,00 agli oltre 50.000,00 (euro) redditi da 250 a oltre 400 volte superiori ai redditi medi annui di dipendenti, artigiani e piccoli imprenditori. E se la difesa di questi privilegi finisse con il collassare quel servizio sino a comprometterlo? Quanti posti di lavoro verrebbero messi a rischio nell’indotto strettamente collegato a quei servizi e nella realtà cittadina quante donne lavoratrici sarebbero costrette a ridimensionare in negativo le proprie giornate di lavoro se non addirittura a dover rinunciare al lavoro stesso? L’opposizione ad una forza di governo è il sale della democrazia ma questa va esercitata con grande senso di responsabilità e, comunque, mai e poi mai a spese della collettività e, cosa ancor più grave, della verità.

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