L’ipotesi di una nuova città non è irrealizzabile né estremamente difficile, a livello procedurale, da raggiungere. Serve infatti, di base, una petizione firmata da un terzo della popolazione residente nel territorio che richiede l’autonomia (secondo i calcoli del comitato promotore, servirebbero circa 8mila firme). Fondamentale anche una mappatura del territorio della nuova città, parte integrante di un progetto che, per quindici giorni, andrà affisso all’albo comunale e sul quale sarà chiamato a pronunciarsi il consiglio comunale, con un parere non vincolante. Successivamente deve essere inviato all’assessorato regionale degli enti locali a cui spetta verificarne la legittimità. A quel punto sarebbe indetto un referendum tra i residenti del territorio interessato. Qualora la maggioranza più uno degli aventi diritto esprimesse parere favorevole, la Regione avrebbe in mano un disegno di legge di iniziativa popolare per la costituzione di un nuovo Comune dello Stato italiano. Spetterebbe quindi alla Regione inviare un Commissario per le procedure necessarie alla costituzione dell’apparato burocratico e di quelle propedeutiche all’indizione delle elezioni amministrative che doterebbero “Città giardino” di un Sindaco e di un consiglio comunale composto da 20 eletti.
IN CANTIERE L’IDEA DI CREARE UN SECONDO COMUNE. NASCE IL COMITATO MODICA CITTA’ GIARDINO
- Novembre 12, 2009
- 3:04 pm
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