MODICA. SINDACATI CONTRO L’ATI BUSSO. NON HA RISPETTATO GLI ACCORDI PER SALDARE ALCUNI LAVORATORI

“E’ una ditta inaffidabile, che lede costantemente i diritti dei lavoratori e che dimostra di non rispettare gli accordi sottoscritti non solo con le parti sindacali ma anche con le istituzioni e non ultima la Prefettura!”. Sono le parole pronunciate all’unisono dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, ieri mattina a palazzo San Domenico, nel corso di una conferenza stampa volta a denunciare il comportamento “anti-sindacale” assunto dalla ditta Busso-Squadrito, affidataria, sino al mese di ottobre, dell’appalto per la raccolta dei rifiuti solidi urbani in città. L’ira sindacale si è scatenata martedì, quando i lavoratori oggi alle spettanze della nuova ditta appaltatrice, la Giorgio Puccia, non hanno ricevuto quanto promesso dai vecchi datori di lavoro. In buona sostanza, il comune di Modica ha erogato alla ditta Ati Busso, 400mila euro (170mila in una prima tranche e 330mila in una seconda), per permettere il pagamento della restante parte della mensilità di giugno, dell’intero dovuto relativo al mese di luglio ed un acconto del mese di agosto. Questo secondo l’accordo sottoscritto il 25 settembre da sindacati, sindaco, Prefetto e dai rappresentanti della parte datoriale. Ai lavoratori però non è stato corrisposto quanto promesso. Sono stati infatti emessi assegni che hanno coperto solo il mese di luglio. “E nemmeno a tutti – hanno tuonato i tre vertici della triplice sindacale iblea -. Ad alcuni sono stati consegnati degli stipendi post-datati, sempre con un importo che copre la mensilità di luglio. Questo significa non rispettare gli accordi, ma è soprattutto un oltraggio alle istituzioni, in primis alla Prefettura, ma anche ai sindacati. E’ soprattutto un’offesa ai lavoratori che non possiamo più permettere”. Animi caldi quelli dei tre sindacalisti: Giovanni Avola (Cgil), Giorgio Bandiera (Uil) e Giovanni Avola (Cisl). “A questo punto, dato che non sembrano più essere utili, diciamo basta alle interlocuzioni, ai tavoli, alle intermediazioni ed attiviamo il fronte legale. Ecco perché – hanno spiegato i tre – i nostri uffici legali saranno a loro disposizione, gratuitamente, per intentare azioni che chiedano quanto spetta a ciascuno, a partire dal Tfr. Sappiamo – hanno detto ancora i tre segretari generali – che questo è sostanzialmente negare la validità di ogni trattativa, ma dinanzi ad una ditta inaffidabile e che, anziché ringraziare i lavoratori per non avere mai protestato ad esempio per il mancato pagamento del fondo complementare, continuano uno sfruttamento ed un trattamento poco consono anche a questa città”. Via anomala quella intrapresa da Cgil, Cisl e Uil ma, secondo quanto riferito in conferenza stampa, appare l’unica capace di tutelare, finalmente, i lavoratori indistintamente.

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