COMUNE DI POZZALLO. CONFERENZA DEI DIRIGENTI MUNICIPALI

La conferenza dei Dirigenti comunali a Pozzallo, alla cui volontà unanime va ricondotto il provvedimento di liquidazione dei Piani di Lavoro 2008 (Determina dirigenziale n. 14/110 del 29.09.2009), adottata dal Dirigente del Servizio n. 14 – Gestione Giuridica del personale su delega, appunto, della stessa Conferenza dei Dirigenti), esaminate le contestazioni e richieste sintetizzate nella nota prot. n.27366/09 delle tre sigle sindacali CGIL, CISL e UIL di comparto, ha ritenuto di confermare gli indirizzi e le determinazioni riportati nel suddetto provvedimento. Ciò sull’assunto della correttezza sostanziale di tale provvedimento, fondata sulla competenza valutativa dei Dirigenti, esercitata nel rispetto dei criteri fissati dalla contrattazione decentrata e degli indirizzi meritocratici delle circolari Brunetta e dalla stessa riforma Brunetta, già entrata in vigore, correttezza che, si ritiene, non può essere invalidata da una lettura rigidamente formale della normativa contrattuale decentrata, opposta all’interpretazione usata per gli altri istituti regolati dalla stessa normativa e ben nota alla parte sindacale, che l’ha sempre implicitamente accettata e finanche espressamente suggerita, al fine di rendere praticamente possibile l’applicazione dell’istituto contrattuale come da prassi assentita degli ultimi anni. Pertanto, pur nel rispetto dei ruoli, delle richieste e dei diritti della parte sindacale e di tutti i dipendenti comunali, la Conferenza dei Dirigenti, per le ragioni dettagliatamente riportate nel verbale del 14 novembre 2009, ha ritenuto di confermare la scelta meritocratica operata con la liquidazione dei Piani di lavoro 2008, che abbandona il classico sistema della liquidazione a pioggia, dove tutti sono valutati ugualmente e nessuno può sentirsi premiato, abbracciando il principio, ormai legge, della premialità fondata sulla valutazione selettiva. In tal modo si è ritenuto di fare l’interesse dell’Ente e dei lavoratori, ritenendo che premiare i più meritevoli sia doveroso ma anche utile, nella misura in cui si riescano ad innescare stimoli emulativi virtuosi, anche avvalendosi dell’efficace strumento della gratifica economica. Mentre, all’opposto, accogliendo passivamente alcuni rilievi formali, diretti sostanzialmente ad allargare la fascia dei beneficiari dell’indennità, si doveva prendere atto dell’impossibilità di applicare l’istituto premiale in questione, non solo all’annualità 2008, ma anche a quella 2009, rinviandone l’applicazione al 2010, con corresponsione dei relativi emolumenti al 2011 (sempre che fosse possibile applicare alla lettera il dettato della norma contrattuale), con conseguente penalizzazione dei dipendenti meritevoli e di ogni possibilità di stimolare la meritocrazia attraverso la giusta premialità, necessariamente selettiva. Quanto sopra rappresenta la posizione ufficiale della parte dirigenziale dell’Ente, che finora non si era mai espressa in merito, riservandosi ogni valutazione, sebbene agli organi di stampa ne sono state riportate posizioni e dichiarazioni, fornite tuttavia unicamente dalla parte sindacale e frutto di interpretazioni del tutto personali e non autorizzate.

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