Cioccolato modicano, stop ai falsi d’autore. Ficili: “Si acceleri percorso per riconoscimento Igp”

“Ritengo sia una ancora una volta necessario sottolineare l’importanza della tutela dei prodotti tipici della nostra provincia”. Lo afferma il capogruppo dell’Udc al Consiglio provinciale, Bartolo Ficili, prendendo spunto dalla notizia della presenza, presso l’aeroporto di Fontanarossa, di un “falso d’autore al cioccolato”, ossia una tavoletta prodotta a Bronte e venduta come se fosse cioccolato modicano. “Nel 2003 – dice Ficili – è stato costituito il “Consorzio di Tutela del cioccolato modicano” che si prefigge, fra le altre cose, la costituzione di un disciplinare di produzione per ottenere il riconoscimento del marchio Igp per la valorizzazione delle produzioni alimentari. Allo stato attuale, l’iter per il riconoscimento e il mantenimento dell’Igp (indicazione geograficamente protetta) è già stato avviato”. Con delibera n. 38 del 24 maggio 2007 la Camera di Commercio di Ragusa ha affidato all’Asca, struttura dell’assessorato regionale Agricoltura e Foreste con sede a Ispica, la gestione delle attività di analisi sensoriali, fisiche, chimiche e organolettiche del cioccolato di Modica propedeutiche al riconoscimento del marchio. Un protocollo d’intesa siglato il 2 maggio 2009 fra la Camera di Commercio di Ragusa e l’assessorato regionale all’Agricoltura e Foreste, prevede che i detti Enti si attivino al fine di una collaborazione con il “Consorzio di tutela del cioccolato di Modica” per acquisire il marchio comunitario Igp “Cioccolato di Modica”. “Non vi è dubbio che la tradizione dei maestri modicani del cioccolato – continua Ficili – e le tecniche di lavorazione del prodotto nella tipologia della pasta madre, degli aromi e degli aspetti merceologici rendono esclusiva la creazione dolciaria modicana. Ciò è stato sancito anche dal successo ottenuto dalle varie manifestazioni di Eurochocolate, tenutesi a Modica, che hanno garantito alla città della Contea una ribalta internazionale. Alla luce di questi fatti, oggi è più che mai opportuno dare un maggiore impulso al lavoro propedeutico per il riconoscimento del marchio Igp; con ciò coinvolgendo tutti i produttori al fine di attuare le normative che tutelano gli stessi e li salvaguardano dalle imitazioni. Va tenuto conto, inoltre, che l’iniziativa è indispensabile per accedere ad alcuni fondi comunitari previsti dal Psr (Piano di sviluppo rurale) regionale, e che l’adesione ad un marchio regionale consente la concreta certificazione della sicurezza dei prodotti agroalimentari”. 

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