Università a Ragusa. Gli studenti scendono sul piede di guerra. Anno accademico «Nessuna garanzia»

"Allo stato attuale non ci sono le condizioni per prevedere un prossimo anno accademico a Ragusa". Nessun mezzo termine per il presidente della facoltà di Lingue e letterature straniere Nunzio Famoso. "Siamo molto rammaricati – ha spiegato – perché Ibla è un centro di grande vivacità, ma la situazione è disastrosa". Di tutt’altra opinione il presidente del Consorzio universitario Giovanni Mauro che, nonostante la recente riflessione negativa dell’intero Senato Accademico in merito alla questione ragusana, sembra essere fiducioso nel futuro della sede iblea. "Aspetteremo il 31 dicembre per sapere se saremo inseriti, come quarto polo pubblico, assieme a Siracusa e con il placet del rettore di Catania, nella programmazione triennale del Miur. Se ciò non dovesse trovare riscontro non mancheremo di proseguire le nostre relazioni con Catania secondo i termini della convezione". Frattanto sono stati convocati, per questo pomeriggio, alle ore 17.30 nella sala Avis, i cosiddetti Stati generali dell’università, dove gli studenti hanno deciso di ritrovarsi in maniera composta e apolitica, per far sentire la loro presenza sulle decisioni che il Cda del Consorzio universitario, assieme agli esponenti istituzionali invitati, prenderà in esame. "La situazione è esplosiva – ha affermato Paolo Pavia, rappresentante degli studenti di Lingue -, gli esami della sessione autunnale sono stati sospesi perché ai docenti non è stato rinnovato il contratto, ad oggi solo poche lezioni sono state avviate e c’è stata anche una riduzione dei crediti formativi. L’anno è già compromesso, gli studenti sono arrabbiati, mortificati ma convinti di voler continuare il loro ciclo di studi a Ragusa sotto l’egida di Catania, perché si capisce bene che una carriera universitaria non può essere trasferita dall’oggi al domani, con nuovi docenti e nuovi percorsi formativi. È evidente che vi sono precise responsabilità alla radice di questa pesante situazione, poiché quanto sta accadendo denota un pericoloso stato di dissesto finanziario. Coloro i quali avrebbero dovuto tener fede a precisi impegni pubblicamente presi, con discutibili motivazioni non li hanno onorati. In altre parole gli studenti sono stati ingannati e raggirati dall’attuale consiglio di amministrazione del Consorzio universitario che aveva assicurato fondi aggiuntivi la cui erogazione era ancora all’ordine del giorno della seduta del Cda tenutasi a ridosso di ferragosto. Credo a questo punto che sia già piuttosto chiaro che dal prossimo anno non verranno consentite ulteriori immatricolazioni, ma la proposte irreversibile degli studenti è di continuare ad essere studenti di Catania e finire con Catania". Silvia Ragusa

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