“Il rettore dell’Università di Catania, Antonino Recca, rifletta a lungo prima di sopprimere la Facoltà di Agraria proprio nella provincia a maggiore vocazione agricola d’Italia, rifletta se non sia opportuno almeno concentrare il massimo degli sforzi e dell’impegno sulla Facoltà di Agraria. Chi si sognerebbe di chiudere la Facoltà di Ingegneria a Torino o quella di Architettura a Firenze?”. E’ la riflessione fatta dal presidente provinciale di Confagricoltura, Sandro Gambuzza, dopo gli allarmi lanciati in questi ultimi giorni e culminati con la celebrazione degli Stati generali dell’Università ieri alla sala Avis di Ragusa. “La Facoltà di Agraria può di sicuro creare – chiarisce Gambuzza – quel circuito virtuoso in grado di determinare non solo un’inversione di tendenza nel rilancio di un settore agricolo-lattiero caseario fortemente in crisi ma anche la razionalizzazione delle politiche della pubblica istruzione in provincia. Interessante sarebbe infatti anche un indirizzo di tipo commerciale che sia in grado di creare professionalità adeguate nel campo della commercializzazione (sales managers di prodotti deperibili quali quelli agroalimentari)”. Gambuzza traccia poi le caratteristiche dello scenario futuro. “La rilevanza del settore orticolo della fascia vocata – dice – ha trovato nel corso del 2009 una ulteriore conferma delle potenzialità di leadership che la provincia e l’agricoltura ragusana possono interpretare con l’attivazione, nelle prossime settimane, delle iniziative e delle attività collegate con il distretto produttivo “Orticolo del Sud-Est” che, già approvato dal competente assessorato regionale alla Cooperazione ed inserito nell’ambito dei 23 distretti produttivi ritenuti qualitativamente idonei ad essere operativi, si presenta ormai come strumento opportuno per canalizzare produttivamente in favore del territorio le risorse previste dalla programmazione europea 2007-2013. Su 30.500 posizioni risultanti dal registro delle imprese tenuto dalla Camera di Commercio di Ragusa, quasi 11.000 sono quelle agricole, in pratica più di un terzo delle imprese del ragusano sono agricole in senso stretto”. Il presidente di Confagricoltura afferma che “sulla scorta di queste considerazioni appare pertanto confermata la posizione centrale del ruolo dell’agricoltura nella provincia di Ragusa, con i suoi 692 milioni di euro, che rappresentano il 12,2% nella produzione complessiva del valore aggiunto provinciale, quando la media regionale siciliana arretra rispetto all’anno precedente dal 4,1% al 3,9%, e quella del Mezzogiorno si mantiene stabile al 3,5% mentre quella nazionale è al 2,1%. Alle medesime considerazioni – continua – si perviene analizzando i dati occupazionali: su una popolazione a livello provinciale di circa 110.000 occupati (compreso il pubblico impiego), il settore agricolo, in senso stretto e senza contare l’indotto, occupa 25.000 lavoratori e sviluppa oltre 2.500.000 giornate di lavoro”.
Università, interviene il presidente di Confagricoltura Ragusa Gambuzza: “Sopprimere Agraria nel capoluogo ibleo? Lo stesso che togliere Architettura a Firenze o Ingegneria a Torino”
- Novembre 24, 2009
- 1:53 pm
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