CANI KILLER. PERIZIA DEL CONSULENTE DELLA PROCURA DI MODICA PRESSO I CANILI DI S.CROCE E CHIARAMONTE GULFI

L’inchiesta sui cani killer di Punta Pisciotto segna un altro passaggio: è stata effettuata la perizia affidata nei mesi scorsi dall’allora sostituto procuratore della Repubblica di Modica, Maria Letizia Mocciaro, al professore Michele Panzera, Ordinario di Etologia Veterinaria e Benessere degli animali dell’Università di Messina. Il professionista, infatti, si è recato presso le due strutture dove sono stati ricoverati i cani che aveva in custodia lo sciclitano Virgilio Giglio, ed esattamente ubicati a Santa Croce Camerina e a Chiaramonte Gulfi. Presenti un paio di veterinari indagati, il difensore di Giglio, l’avvocato Francesco Riccotti, quello di un veterinario, l’avvocato Fabio Borrometi accompagnato da un consulente di parte, la dottoressa Narbone, giunta appositamente da Roma. Panzera dovrà dare risposte ad alcuni quesiti posti dal pubblico ministero mirati a stabilire se la tragedia poteva essere evitata. E’ stato rilevato che i cani più feroci, cinque o sei, quelli che il 15 marzo uccisero il piccolo Giuseppe Brafa, si trovano nel canile della cooperativa Maja dopo essere stati catturati fuori dalla proprietà di Virgilio Giglio e definiti all’epoca inferociti e mordaci. Tra questi c’era anche la capo- branco che alla presenza delle parti interessati si è mostrata ancora non doma. Il consulente tecnico d’ufficio dovrà dire quali erano le condizioni degli animali in modo da capire perchè i veterinari non erano potuti entrare nella struttura già sequestrata anche se il provvedimento non era stato convalidato. L’incarico a Panzera doveva essere affidato a fine luglio ma era slittato per via della richiesta di incidente probatorio avanzata da uno degli indagati, pertanto, ogni passaggio d’indagine viene espletato in forma di incidente probatorio. Allo stato attuale nell’inchiesta risultano indagate diciannove persone.

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