DIPENDENTE COMUNALE DI MODICA PROSCIOLTO DALL’ACCUSA DI PECULATO

Dipendente comunale prosciolto dal Giudice per le Udienze Preliminari del Tribunale di Modica, Maurizio Rubino, dalla pesante accusa di peculato, reato grave per un dipendente pubblico. Il magistrato ha dichiarato di non doversi procedere nei confronti di P.C., che è stato difeso dall’avvocato Michele D’Urso, che era finito nel mirino della Guardia di Finanza nell’ambito delle indagini effettuate nel 2005 sullo Sportello Unico del Comune di Modica. Nel corso di controlli incrociati le fiamme gialle rilevarono un movimento di assegni nel conto corrente bancario dell’interessato sia in entrata che in uscita con uno stesso “interlocutore”. Nell’approfondimento dell’inchiesta emerse che quest’ ultimo era uno dei proprietari di un’azienda modicana che aveva presentato allo Sportello Unico la pratica per una concessione edilizia che era stata rilasciata. Nel corso delle indagini la magistratura inquirente ha chiamato in caso l’imprenditore ch è stato sentito in merito agli assegni dei quali era, appunto, anche il beneficiario. Questi chiarito la questione sottolineando che quel movimento bancario non aveva nulla a che fare con la concessione perché si trattava di una cortesia tra amici ovvero di un prestito che lo stesso avrebbe fatto all’imputato che gli aveva chiesto una certa somma per via dei ritardi che l’ente civico aveva nel pagamento degli stipendi ai propri lavoratori. Come contropartita, P.C. gli avrebbe consegnato un proprio assegno di pari importo regolarmente onorato. La Procura nel corso dell’ indagine aveva nominato un consulente tecnico d’ufficio il quale accertò che la pratica dell’azienda in questione era regolare e, dunque, sarebbe venuta meno l’ipotetico “aiuto” del dipendente comunale paventato dalla Guardia di Finanza.

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