Dal 4 dicembre al 6 gennaio la città di Modica sarà la “Capitale dello Slow Food”, cioè del cibo “Buono, Pulito e Giusto”, tre aggettivi vitali che ridimensionano la qualità di un diritto umano fondamentale: il diritto al Cibo! Tre espressioni che implicano i concetti di alimenti genuini, sani e “non inquinati” da interessi e profitti illegittimi. Il diritto al cibo è precondizione del diritto alla vita, è il diritto di ogni essere umano ad avere un accesso “regolare” a una sufficiente alimentazione, completa sul piano nutrizionale e magari rapportata alla tradizione territoriale e ai prodotti locali della terra a cui si appartiene. Questo diritto purtroppo non è garantito in tutti i paesi del mondo, la disgregazione dei sistemi agricoli regionali, le politiche internazionali e i sistemi economici globalizzati hanno sgretolato ogni forma di equilibrio produttivo territoriale, per favorire dinamiche macroeconomiche amorfe e appiattite, prive di diversità e tradizione territoriale. Abbiamo dimenticato che il cibo non è solo il nutrimento per il corpo, ma è anche cultura e segno di civiltà, è tradizione, rappresenta l’anima di un popolo! Nei paesi delle economie globali, però, l’anima si perde spesso per distrazione e per non curanza, il passato e la tradizione autoctona non è considerata, non si pensa più al piacere di un buon pasto, ma alla velocità con cui si fa. Solo riscoprendo profumi, sapori e tradizioni si può veramente gustare la vita di tutti i giorni, una vita che spesso è dedita al dinamismo e alla frenesia: forme di esistenza omologata che di fatto sono la nostra “vera catena”. L’uomo ha prima inventato la macchina e poi ne ha fatto il proprio modello di vita! Siamo assaliti ogni giorno da un’irrefrenabile corsa che ci impedisce di fermarci e riscoprire il senso dell’essere vivi, di pranzare in famiglia e chiacchierare, gustando pietanze che parlano della nostra terra, di quella terra madre che ci chiede rispetto e attenzione, quella stessa terra che pian piano stiamo soffocando, con occhi indifferenti e distratti. L’attenzione per l’ambiente e la biodiversità sfocia nella consapevolezza che è necessaria l’assunzione di un nuovo senso di responsabilità nei confronti del mondo della produzione e del consumo. In contrapposizione a una globalizzazione selvaggia non sostenibile, l’ideologia dello Slow Food propone un modello che si lega alle tradizioni territoriali passate, per costruire un futuro in cui un mondo a misura d’uomo garantisca il diritto al “buon cibo” e la sicurezza alimentare per tutti. Alla sua base c’è il recupero di logiche di produzione artigianali e tradizionali; il rilancio di forme di distribuzione locali e l’applicazione del concetto di tracciabilità a ogni alimento, affinché attraverso l’etichetta sia possibile percorrerne la filiera produttiva fino all’origine, valorizzando così il lavoro di quelli che sono i veri promotori della qualità e dell’eccellenza di un territorio. Ed è in occasione delle festività che spesso ci si concede una breve tregua dalla frenesia dell’esistenza. L’associazione Avis di Modica, in simbiosi con una rete di associazioni locali dedite al commercio equo-solidale e territoriale, alla difesa e alla promozione di prodotti agroalimentari ed enogastronomici con la collaborazione di numerose realtà sociali, ha pensato di proporre una serie di eventi che offriranno la possibilità ai modicani, e non solo, di fermarsi a riflettere sulle proprie scelte alimentari che influenzano fortemente la qualità della nostra vita. Siamo invitati, dunque, a riconsiderare il nostro ruolo di consumatori-attori nel processo di valorizzazione dei prodotti locali, scegliendo bene incentiveremo nello stesso tempo lo sviluppo economico territoriale, penalizzato fortemente da un sistema produttivo globale che ha compromesso l’equilibrio uomo-ambiente anche nella nostra bella isola. I’ m mensa mente offre a tutti la possibilità di comprendere l’importanza della sovranità alimentare e di riscoprire, magari, quei piccoli piaceri della vita, spesso trascurati.
Modica: Capitale dello Slow Food! “Buono, pulito e giusto”, aggettivi vitali che ridimensionano un diritto fondamentale: il diritto al cibo!
- Dicembre 7, 2009
- 10:35 am
Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa