PRIVATIZZARE IL VECCHIO STADIO “VINCENZO BARONE” DI MODICA?. LE SOCIETA’ SPORTIVE: “NO GRAZIE”

"Non vogliamo la gestione privata del campo sportivo “Vincenzo Barone”. E’ un insulto alle nostre società ed ai nostri ragazzi”. Così si esprimono cinque società di calcio modicane, Azzurra, Atletico Modica, Moticea, Sportmania e Modica Airone, che attraverso il Movimento per i diritti del cittadino, manifestano come stia creando in esse enorme disagio, l’ipotesi di gestione privata della struttura che raduna tutte le attività. “Gli incontri avuti con l’assessore e Vicesindaco Enzo Scarso già la scorsa estate – dicono – avevano avuto come esito l’ impegno “pubblico” da parte dell’amministratore di mettere in atto tutti gli interventi per rendere agibile e fruibile la struttura: dalla fornitura del gasolio, alla pulizia degli spogliatoi e di ogni ambiente del campo sportivo sino, naturalmente, all’agibilità degli spalti. Addirittura era stata individuato nel 25 ottobre, data del derby di Promozione Moticea-Firigintini, il giorno in cui il “Barone” sarebbe ritornato completamente fruibile. Di fronte a tali impegni, la nostra buona volontà di collaborazione con l’amministrazione comunale, era sta appalesata da alcune iniziative come quella, ad esempio, di acquistare di tasca nostra uno scaldacqua per le docce dello stanzino degli arbitri, in modo da evitare sanzioni pecuniarie per le nostre società”. Le società avevano accettato la richiesta arrivata dall’Ufficio Sport del Comune di autotassazione per avere l’omologazione annuale da parte della FIGC per l’utilizzo della struttura. “In questo senso – aggiungono – vogliamo ricordare che stiamo provvedendo ogni società per proprio conto, alle spese di piccola manutenzione, acquisto gasolio e ad alle pulizie, cosa mai successa in passato. Di fronte alla nostra disponibilità, appare assolutamente contraddittorio oltrechè offensivo, apprendere di un bando disposto dall’Amministrazione Comunale per la gestione privata del campo sportivo, senza che nessuno avesse avvertito la necessità di informarci. Ci chiediamo anche se sia mai possibile ipotizzare un bando pubblico per la gestione di una struttura inagibile e se, visto che sono in programma interventi di manutenzione, chi eventualmente prenderà in gestione la struttura, non si trovi la stessa bell’e sistemata grazie ai lavori già previsti, anziché intervenire in prima persona. E sarebbe cosa gravissima! Come società, siamo disposti anche a consorziarci pur di evitare una scelta che sarebbe devastante per la nostra attività. Non possiamo che dirci rammaricati, amareggiati e indispettiti di fronte ad un’ipotesi che rischia di far chiudere molte delle nostre attività e di rimettere in mezzo alla strada ragazzi che hanno trovato nello sport un momento bello e di grande valore sociale della loro vita”.
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