LA RIFLESSIONE. LETTERINA DI NATALE di Giambattista Ballarò

Attorno al 1300,un poeta stravagante il cui nome era Cecco Angiolieri,detto "Ciacco"probabilmente per il suo stile di vita avventuroso,in una delle sue opere ebbe a scrivere:"S’i fossi foco brucerei lo mondo…". Non so a quell’epoca cosa si disse leggendo le sue poesie,oggi diremmo di certo che saremmo in preesenza d’un soggetto con tendenze criminali. Anche ai nostri giorni,non è raro sentire affermazioni gravi del tipo:questo Paese andrebbe rifatto perchè non funziona nulla; chi occupa posti di responsabilità,dovrebbe essere mandato a fare i lavori più duri per capire i sacrifici degli altri; siamo un Paese frenato dalla burocrazia. Frasi di questo genere se ne potrebbero citare a iosa,ma tutte sintomatiche d’un malessere sociale che cova e cresce in maniera esponenziale,soprattutto nelle classi meno abbienti che purtroppo diventano sempre più numerose. Certamente non tutte e non sempre,affermazioni come quelle succitate possono essere condivisibili,obiettivamente però,molti problemi nel nostro Paese si vanno acuendo per responsabilità che a vario titolo andrebbero addebitate,alcune a chi ha governato e governa,dimenticando spesso le vere priorità del Paese,alcune altre a chi ha rappresentato o meglio avrebbe dovuto rappresentare le masse dei lavoratori,sulla pelle dei quali si sono consumate ingiustizie,compromessi e mediazioni su principi e diritti che mai si sarebbero dovuti mettere in discussione,ed altre ancora a chi non ha saputo adeguatamente dimostrare la capacità di civile reazione alle ingiustizie che via via si sono consumate sulla loro pelle. Se coloro i quali nel nostro Paese,hanno responsabilità di governo ai diversi livelli,non si attiveranno presto per rimediare ai tanti danni provocati nel passato e non mostreranno concretamente l’adeguata sensibilità per ascoltare gli innumerevoli messaggi di disperazione,gridati dal popolo,il nostro Paese davvero correrà seri rischi per un ritorno agli anni bui che hanno caratterizzato la storia del passato. Non s’illudano i governanti che il popolo italiano saprà sopportare sempre tutto,sbaglierebbero certamente,posto che il più mite degli uomini,di fronte all’impossibilità di campare,diventa cattivo e reagisce in maniera scomposta. Oggi in Italia è diventata troppo bassa la percentuale di cittadini ricchi o che comunque vivono senza patemi d’animo,si è ridimensionata notevolmente la fascia di coloro che un tempo era definito il ceto medio che non gestiva grosse difficoltà per andare avanti e si è spaventosamente allargata la fascia dei poveri che vivono davvero in una condizione di costante disperazione. Insomma,troppo squilibrio sociale che la storia c’insegna,spesso è stata la causa di gravissimi episodi. Si ponga fine ai tanti conflitti istituzionali e si cambi finalmente la filosofia nel governare il popolo che subisce ingiustizie da troppo tempo. I politici adottino un linguaggio che non sia comprensibile solo a loro,non mirino a privilegi personali che il popolo non capisce,non condivide e soprattutto non tollera più,anche perchè di privilegi ne hanno già tanti. Assumano comportamenti etici,tali da poter essere emulati e non diano invece spettacolo di comportamenti che li rendono ridicoli al punto da far vergognare di essere rappresentati da taluni. Bandiscano la reciproca demonizzazione dell’avversario politico e l’odio di cui lo fanno bersaglio. Usino poche parole per dire tanto e superino l’abitudine di dire tante parole per non dire nulla e soprattutto per non concretizzare niente. Abbandonino l’incivile uso del linciaggio verbale con gli avversari che ritengono nemici da abbattere ed imparino a confrontarsi sulla base dei programmi,delle idee,delle cose realizzate. Siamo quasi a Natale ed in molti pensano che in questo periodo si è tutti più buoni(probabilmente è una leggenda,se si considera che i cattivi non vanno in vacanza nemmeno in questo periodo),se fosse vero,potrebbe essere il momento più giusto per condividere alcune verità inconfutabili ed avviare un percorso in discontinuità col passato,l’inizio d’una nuova era che ci possa far sentire tutti,a ragione,fieri italiani.

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