35 giorni di carcere per poi riottenere la libertà perchè chi lo aveva pesantemente accusato ha ritrattato. Vincenzo Sinacciolo, ancorchè ancora segnato, vuole recuperare la sua dignità nella sua Scicli. Davanti al suo difensore, l’avv. Pino Pitrolo, con la voce tremante e spesso rotta dalla commozione, dice innanzitutto grazie ad un suo concittadino che anziché nascondersi per evitare qualsiasi coinvolgimento, si è dato da fare per aiutarlo a dimostrare l’estraneità dei fatti. “Che le accuse mosse nei mie confronti – dice – fossero solo calunnie, lo avevamo preannunciato e provato sin dall’inizio, addirittura anticipando le iniziative della magistratura, ci eravamo posti a disposizione dell’autorità giudiziaria per chiarire tutto. Da subito abbiamo dato prova che i fatti narrati dalla ragazza non fossero veri”. Sinacciolo era stato arrestato dalla polizia di Modica dopo che il padre di una sedicenne sciclitana aveva denunciato una violenza sessuale nei confronti di quest’ultima. Pochi giorni fa la minore ha ritrattato tutto, precisando che c’era stato un rapporto sessuale con l’indagato ma che era consenziente. Ora Sinacciolo nega anche l’atto sessuato consenziente. “Aveva prima paura di rivelarlo – spiega il 38enne – per le conseguenze che avrebbe avuto nei rapporti con la famiglia. Lei, però, continua a mentire. Per come avrò modo di provare, non è vero che io abbia avuto alcuna relazione, alcun rapporto, neppure consensuale con la ragazza. Quest’ultima ha dimostrato di essere brava a mentire. Per quanto mi riguarda, io cercherò di rifarmi un’immagine pulita, anche se ciò non è facile. Certamente chiederò che la magistratura prenda i provvedimenti opportuni nei confronti di quanti hanno contribuito a privarmi della mia libertà e della mia serenità”.
35 GIORNI IN CARCERE E LA SUA ACCUSATRICE RITRATTA. LO SFOGO DELLO SCICLITANO VINCENZO SINACCIOLO
- Dicembre 20, 2009
- 3:06 am
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