LA MORTE DEL MODICANO DI GRANDI ALL’AREZZO DI IBLA. LA PROCURA PRENDE TEMPO PER L’AUTOPSIA

La Procura della Repubblica di Ragusa non ha ancora deciso se autorizzare l’esame autoptico sul corpo dell’imprenditore modicano, Raffaele Di Grandi, 52 anni, deceduto durante un intervento di angioplastica all’Ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa Ibla. I legali della famiglia, gli avvocati Carmelo Scarso, del Foro di Modica, e Carmelo Peluso, del Foro di Catania, ieri mattina hanno depositato una richiesta di incidente probatorio che, nei fatti, allo stato, non può essere eseguito giacché non ci sono, al momento, persone iscritte nel registro degli indagati. Esiste in Procura un fascicolo aperto contro persone da identificare e, dunque, nomi non ne risultano. Il corpo di Raffaele Di Grandi, resta custodito in una delle celle- frigorifero dell’obitorio del cimitero di Ragusa Ibla in attesa di sapere se la magistratura inquirente disporrà l’autopsia oppure disporrà di riconsegnare la salma alla moglie e ai tre figli per le rituali esequie funebri. Se non ci sarà individuato un responsabile e, dunque, non ci sarà alcuna persona indagata, l’incidente probatorio non potrà essere effettuato in quanto in queste circostanza è necessario che la persona sotto inchiesta abbia la possibilità di difendersi assistendo, attraverso persone qualificate delegate agli avvenimenti. La denuncia presentata dai legali della famiglia Di Grandi tende a cercare di capire se ci sono responsabilità per il decesso del personale medico che ha eseguito l’intervento chirurgico di angioplastica, ritenuto oramai da molti con pochissimi rischi tant’è che viene eseguito in anestesia locale. I familiari ritengono che il decesso abbia qualcosa di strano o di imponderabile. Secondo i legali durante l’intervento un grumo di sangue impazzito avrebbe creato una trombosi determinando il decesso avvenuto quasi una settimana fa, esattamente il 18 dicembre per “trombosi massiva”. Di Grandi era stato operato dal medico cardiologo Francesco Ferrante, figlio del primario della rinomata divisione del nosocomio ragusano.

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