POIANA MAGGIORE(Vicenza). MODICANO RINVIATO A GIUDIZIO PER FAVOREGGIAMENTO

Una telefonata sospetta è costata ad un giovane modicano il rinvio a giudizio. E’ accusato di favoreggiamento per un fatto di sangue consumato ad Agira, in provincia di Enna. Un delitto d’onore se si vuole, legato ad abigeati e pascoli abusivi. Uno sgarbo tra pastori, insomma. Rosario Zocco, 26 anni, modicano ma domiciliato a Poiana Maggiore, è stato accusato di favoreggiamento in quanto avrebbe nascosto ai carabinieri i rapporti personali tra Fabio Minnì e Giovanni Contino, sospettati del concorso nell’omicidio volontario di Santo Rizzo, 42 anni, ucciso a colpi di fucile nella notte tra il 20 ed il 21 luglio 2007. Secondo gli inquirenti ci sarebbe stata una telefonata poco prima dell’omicidio che per i militari dell’Arma rappresenterebbe un fatto essenziale della vicenda. In buona sostanza una telefonata intercorsa tra Agira e Poiana Maggiore. Il cadavere fu scoperto intorno a mezzogiorno del 21 luglio da Luigi Rizzo, fratello della vittima. Giovanni Contino poco tempo fa è stato arrestato per il tentato omicidio volontario di Angelo Rizzo, 40 anni, un terzo fratello dell’ucciso, ferito a coltellate nei pressi dell’Ufficio del giudice di pace della cittadina ennese dove era in corso un processo per lesioni e minacce a carico di Filippo Nicolò Contino, 50 anni, padre di Giovanni, che avrebbe minacciato Angelo Rizzo, gridandogli: “Ti faccio fare la fine di tuo fratello”. Tornando al modicano Zocco, che è difeso dall’avv. Andrea Letter, la Procura della Repubblica di Vicenza, che se ne occupa per competenza territoriale(la telefonata è partita proprio dal Basso Vicentino) lo ha incriminato dopo che il 13 febbraio 2008 fu chiamato a testimoniare per il delitto Rizzo davanti ai carabinieri, ai quali non avrebbe detto la verità pare per aiutare Minnì e Contino. In particolare, Zocco non avrebbe riferito che la notte del delitto, come risulta dalle intercettazioni, alle 2,11, telefono sul cellulare in uso all’amico Minnì. Nella richiesta di rinvio a giudizio, il pubblico ministero, Marco Peraro, ribadisce che Zocco “ometteva di riferire quanto era a sua conoscenza in ordine ai suoi rapporti personali e di frequentazione con Minnì e Contino, e sui rapporti tra i due e Santo Rizzo”. Il modicano sarà processato il prossimo 28 aprile. Ha sempre sostenuto di non ricordare di avere fatto quella telefonata a Minnì. I carabinieri, però, non lo hanno creduto ed anzi ritengono che sappia molto di quel delitto.

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