PROCLAMATO DAL 2 GENNAIO LO STATO DI AGITAZIONE DELLA MODICA MULTISERVIZI

"L’amministrazione comunale ha avuto un lasso ampio di tempo (circa un anno e mezzo) per affrontare con l’amministratore unico la questione rappresentata dalla Multiservizi e dovrebbe oggi avere chiaro ciò che intenderà fare della società ma soprattutto dei suoi dipendenti". Sono parole del segretario provinciale della Fp Cgil, Salvatore Terranova, che torna ad occuparsi della vicenda Multiservizi, perché "sulla società le posizioni e le soluzioni sono cambiate repentinamente, di mese in mese, e l’unico fatto che si evidenzia sempre più è il malessere dei dipendenti, che cresce di giorno in giorno, e che potrebbe sfociare in un atto ingestibile, con riflessi non dignitosi per la città e suoi abitanti e qualche conseguenza irreparabile". "Il Sindaco, nelle sue esternazioni pubbliche – spiega Terranova – fa capire di avere le idee chiare, stupisce però che dopo così tanto tempo trascorso nulla sembra essere determinato e tutto, al contrario, sembra andare come prima, più o meno. Questa O.S. non può più accettare che sulle due Società comunali si sia ancora nella fase della discussione o che se ne differisca la definizione. La Cgil una proposta ( usione per incorporazione delle due società) l’ha già avanzata e l’amministrazione non sembra abbia voluto coglierne l’opportunità. Lasciando però da parte la questione se le due società vadano fuse o che una delle due vada liquidata, è la proposta dell’amministrazione sul mantenimento dei livelli occupazionali che è inaccettabile. L’amministrazione – prosegue il sindacalista – è passata dalla posizione di liquidare la multiservizi e di mettere il personale tutto in mobilità a quella di fondere le due società con il trasferimento degli ex-asu in eccedenza ad altri enti pubblici e l’altro personale, sempre in eccedenza, di collocarlo nelle aziende aggiudicatarie dei servizi, prima svolti dalla società e che ora si vogliono esternalizzare, e di assegnare all’azienda restante tutti i servizi ritenuti leggeri. Poi è ritornata in auge l’idea della liquidazione della multiservizi con procedure di salvaguardia del personale più o meno articolate, ma insicure per la sorte dei lavoratori, in sostanza con l’amplissima applicazione della mobilità che implica il licenziamento. La prima operazione era scioccante, perché significava sacrificare alla povertà più di cento famiglie, e ciò per solo fatto di far prevalere una indicazione politica dai risvolti populistici; la seconda operazione quasi impossibile perché nessun ente pubblico in provincia è nelle condizioni di assumere questo personale ex-asu e perché non significa mantenere i livelli occupazionali dell’altro personale trasferendolo nelle imprese aggiudicatarie (magari uno due anni di lavoro e poi essere licenziato). La nuova posizione, che poi è una riproposizione di quella originaria, fa solo feriti e nient’altro. Siamo adesso in contesto apparentemente ancora indefinito che lascia intendere presagi non edificanti per il personale, per cui è necessario da subito giungere ad un accordo che metta in serenità la forza- lavoro". La Cgil propone un accordo che preveda sostanzialmente tre punti: 1.Piano di messa in mobilità dei dipendenti prossimi alla pensione; se ne parla da tempo ancora nulla si è fatto; 2.Piano di utilizzo del personale che resta nel nuovo soggetto aziendale, bandendo una volta per tutte l’idea della mobilità; 3.Piano di proroga dei contratti a termine (6 unità) che scadranno tra qualche giorno o presso l’ufficio provinciale del lavoro competente per territorio o attraverso le procedure previste dal CCNL di comparto. " Il predetto accordo o trova pieno accoglimento con la sottoscrizione della Giunta e dell’Amministratore unico o si apre la strada della lotta sindacale – conclude Salvatore Terranova – che non esclude forme di protesta quali lo sciopero e presidi presso la casa comunale e nella sede della società. Nel far presente che viene proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti della Multiservizi a decorrere dal 2 gennaio 2010, si chiede all’amministrazione comunale e all’Amministratore unico di convocare, in tempi strettissimi, le organizzazioni sindacali per definire l’accordo così come sopra indicato".

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