Assemblea ordinaria della Fnaarc, la Federazione nazionale associazioni agenti e rappresentanti di commercio. Il presidente Roberto Sica con il vice presidente Lorenzo Battaglia e tutto il direttivo hanno illustrato, con una serie di dati, la situazione riguardante il comparto sul fronte dell’operatività nell’area iblea. In linea con l’andamento non uniforme dello sviluppo produttivo, la spesa per consumi delle famiglie della provincia di Ragusa ha evidenziato nel corso degli ultimi anni un forte rallentamento dei consumi più marcato di quello che ha caratterizzato l’Italia. Le stime per gli anni successivi segnalano la permanenza di una situazione critica in linea con gli andamenti previsti a livello nazionale e delle ripartizioni. “Facendo riferimento alla nostra realtà – ha detto il presidente Sica – fui facile profeta proponendo, sin dal 2005, previsioni su tale situazione di difficoltà (naturalmente al netto della crisi internazionale di cui non avevo competenza e contezza che aggrava ulteriormente lo scenario) perchè già allora c’erano tutti i segni di uno stop alla crescita della virtuosa provincia di Ragusa; al di là della crisi globale che oggi ci attanaglia, il “modello Ragusa” registra da anni, e segnatamente dal 2006 ai giorni nostri, dati economici e congiunturali negativi. Tale difficoltà è sempre più legata alle mancanze infrastrutturali materiali ed immateriali e ad una ulteriore fase di criticità dell’insieme delle infrastrutture sociali–istituzioni–politica–parti sociali e datoriali”. Il risultato è un’attuale condizione in cui: il dinamismo locale, in passato legato alla forza endogena patrimonio di questo territorio, non riesce più a mantenere quella sostanziale relativa “qualità” della provincia ragusana rispetto le aree siciliane e del Mezzogiorno. Anche a Ragusa si confermano, poi, le dinamiche della domanda, ad esempio l’acquisto “low cost” e cioè il fatto che 6 cittadini/consumatori su 10 comprano low cost ed in particolare: alimentari, mobili ed arredi, farmaci, viaggi, servizi vari.
Con riferimento al settore di competenza, il presidente Sica ha aggiunto: “Questo ci fa capire come anche noi agenti e rappresentanti dobbiamo interpretare questo fenomeno come area di opportunità di nuovo business; in particolare riferirsi a mandanti che seguono la regola principale che economisti e ricercatori scorgono in questo fenomeno di “parziale cambiamento della domanda” e cioè: vendere prodotti a prezzi vantaggiosi o bassi non significa produrre a bassa qualità, ma ripensare a un radicale cambiamento nel modo di produrre e di vendere”.
Il presidente Sica ha precisato, inoltre, che “Fnaarc Ragusa ha da tempo fatto questa scommessa ed oggi rilancia una posta più alta nella certezza di vincere la partita; la partita è quella di partecipare attivamente per colmare quel deficit strutturale, fisico, immateriale e di “capitale sociale” che incontra lo sviluppo della nostra vitale attività economica in tutti i livelli di responsabilità in cui è coinvolta; la scommessa è reagire con forza alla crisi affrontando i problemi con lucidità e decisione; sentiamo viva l’esigenza di partecipare alla formazione di una “nuova classe dirigente” che possa interpretare adeguatamente le esigenze di oggi nei vari livelli di responsabilità; ad esempio nella nostra realtà una classe dirigente che sappia trovare il migliore legame fra territorio e contesto sociale, economico ed istituzionale”.
L’assemblea, che ha registrato una consistente e autorevole partecipazione, ha lungamente analizzato i vari aspetti che coinvolgono la professione quali: la piattaforma della categoria, gli accordi di settore, i rapporti con le organizzazioni consorelle nazionali e locali, l’aria d’intervento nei confronti del “decisore politico”, il confronto con le istituzioni, le attività di organizzazione e di servizio offerti da Fnaarc Ragusa a tutti gli associati.