ASP DI RAGUSA. La posizione dei contrattisti piace alla Cgil

Ai precari ex-asu dell’ ASP di Ragusa non sembra pensarci più nessuno. Come se la fusione delle due aziende (Ausl 7 e Azienda OMPA) e il piano di rientro concordato avessero fatto dimenticare che nell’ambito della sanità provinciale orbitano all’incirca 400 precari, appartenente al bacino delle attività socialmente utili, che in questi anni hanno garantito importanti servizi ai cittadini e all’utenza. Ci sono i contrattisti dell’ex azienda Ompa, per il quale l’Assessorato regionale al lavoro ha approvato e finanziato, da almeno 10 mesi, il piano di assunzione, ma che è rimasto bloccato a motivo del processo di fusione delle due aziende; ci sono i contrattisti dell’ex Ausl 7, per i quali nulla è stato fatto. “Nonostante le pressioni del nostro sindactao – spiega il segretario provinciale della Cgil Fp, Salavtore Terranova – nei confronti dell’ex direttore generale, al quale espressamente, più volte, chiese di mettere su gli atti per la stabilizzazione dei quasi 180 precari titolari di contratto a termine; ci sono i circa 200 lsu che sono lì, nella nuova azienda, rispetto ai quali occorre programmare, costruire un percorso, anche pluriennale, di avvicinamento all’ambita stabilità occupazionale. La nuova azienda, oggi, ha ereditato un numero non irrilevante di forza-lavoro precaria e fino ad oggi sembra non siano emerse volontà, da parte di tutti, di mettere mano ad un problema che non può più essere lasciato lì ad imputridire o a scomparire da solo”. Nell’organizzazione della nuova dotazione organica (dovrebbe essere pronta entro il 31 marzo prossimo) dell’azienda si sta pensando, a Ragusa e a Palermo, di prevedere gli spazi necessari alla stabilizzazione del predetto personale? O si sta pensando ad altro? Ad esempio alla mappa del nuovo controllo politico della sanità in provincia da parte del ceto politico, alla pari e forse con maggiore accentuazione che in passato? Quesiti che pone Terranova. “Piuttostoche aprire un confronto – spiega – serio, collettivo, su come meglio organizzare la sanità per i nostri cittadini e su come dare risposte adeguate al bisogno di lavoro di coloro che lavorano precariamente da anni? Si sta predisponendo un piano serio, anche con previsione triennale, volto ad affrontare la necessità indifferibile di costruire risposte risolutive al bisogno di stabilità dei lavoratori ex-asu che sono nel comparto della sanità da almeno un quindicennio?
Invero, nulla in questo frangente sembra andare nella direzione che i precari auspicano e nessuno sembra intenzionato a dare un segnale per sollecitare chi, per ruolo, dovrebbe aggredire un problema, quello dei precari, che non può più rimanere inevaso.
La Cgil chiede al Direttore generale di istituire, con carattere di urgenza, un tavolo di confronto con le OO.SS. per costruire, da qui alla fine di marzo, un programma di definizione in grado di fissare le modalità e i tempi per la stabilizzazione di tutti i precari dell’ASP.

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