Modica Multiservizi. Ancora tentennamenti per il protocollo d’intesa amministrazione comunale-Cgil

C’è ancora qualche tentennamento in seno all’amministrazione comunale circa il protocollo d’intesa con la Cgil sul futuro lavorativo dei dipendenti della Modica Multiservizi. La firma congiunta, prevista prima per venerdì e poi rinviata a ieri, non è ancora stata apposta. Il documento punta a risolvere il nodo centrale di tutta la vicenda, vale a dire il futuro di quei lavoratori che, secondo il piano presentato dall’amministrazione, sarebbero stati messi in mobilità in attesa che qualche ente pubblico della Provincia ne richiedesse l’impiego. I dubbi del sindacato sono legati al fatto che diversi comuni hanno proceduto alla stabilizzazione dei loro precari, facendo così fronte al fabbisogno di forza lavoro. Il protocollo propone invece che l’amministrazione affidi all’unica società mista (si attende anche l’arrivo dei privati tramite gara ad evidenza pubblica), la Modica Rete Servizi, i servizi di facchinaggio e manutenzione ordinaria. Questi verrebbero espletati da quei dipendenti, ex Multiservizi, che non troverebbero alternativa in altri enti pubblici. “Secondo un calcolo approssimativo si tratta di una quindicina di lavoratori – dice il segretario provinciale della Funzione Pubblica Cgil, Salvatore Terranova -. Il protocollo è frutto di un ragionamento ben preciso che parte dal nostro dubbio circa la richiesta di personale da parte degli enti in provincia”. Il protocollo, nei fatti, impegna l’amministrazione comunale a rivedere l’atto di indirizzo votato dalla giunta lo scorso 30 dicembre, in cui si da il via alla liquidazione della Modica Multiservizi. C’è da ricordare però che tutto il “fascicolo Multiservizi” dovrà passare dal consiglio comunale, dove però la maggioranza non opporrà veti a quella che è la volontà dell’amministrazione comunale. Il tentennamento dell’amministrazione potrebbe portare, domani, allo sciopero dei dipendenti della società. Qualcuno minaccia anche di avviare lo sciopero della fame. La situazione è dunque piuttosto critica e serve, da entrambe le parti, una buona dose di risolutezza al fine di prevenire un incancrenirsi della vicenda che avrebbe conseguenze negative sia per l’amministrazione, che vedrebbe incagliato l’iter per la liquidazione della società, che, ovviamente, per i dipendenti stessi. Le prossime ore saranno quelle decisive.

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