Ragusa. FareAmbiente, Mandarà fa il punto: “Fotovoltaico si, parco degli iblei no”

I dati forniti dal Dipartimento Energia del Ministero dello Sviluppo Economico in merito allo sviluppo di energia elettrica da fonti rinnovabili nel corso del 2009, con un +13% rispetto al 2008, risultano estremamente positivo. Così la pensa Salvatore Mandarà, Coordinatore Provinciale del Movimento Ecologista Europeo – Fare Ambiente. Sempre secondo le rilevazioni del Ministero, la produzione da fonti rinnovabili ha coperto nel 2009 circa il 20% del consumo interno lordo di energia elettrica del nostro Paese, rispetto al 16,5% del 2008. “Tra le fonti rinnovabili – spiega Mandarà – si evidenzia un risultato estremamente positivo nel comparto dell’energia solare da impianti fotovoltaici, che da un anno all’altro è passato da 193 GWh a circa 1.000 GWh del 2009, con un incremento di oltre il 400%, dal settore eolico con un incremento del 35%, dagli impianti  alimentati da biomasse con un incremento del 10%. ?Ci troviamo di fronte alla grande opportunità  di adeguare abitazioni, edifici ed uffici nell’ambito dell’autonomia energetica grazie all’utilizzo delle  fonti rinnovabili, in particolar modo dell?utilizzo del fotovoltaico. Ora per raggiungere maggiori  risultati in questo importante comparto di produzione energetica- prosegue – occorre abbattere il  muro di chi fa demagogia gridando un falso allarme per quanto riguarda l’impatto ambientale che  l’istallazione dei pannelli potrebbe provocare. Perché, se è così, paesi come la Germania, Paesi  Bassi, Spagna ecc, contano una crescita del solare fotovoltaico che prosegue a ritmi esponenziali,  integrandosi perfettamente con l’ambiente? Ed è in tal senso che va detto come la tutela del  paesaggio sarà comunque garantita attraverso l’integrazione architettonica dei pannelli, non solo  negli edifici di nuova costruzione, ma anche, così come avviene per alcune aziende agricole, con  l’istallazione dei pannelli sopra le serre, che comporta un abbattimento dei costi rilanciando al  tempo stesso energia pulita, andando così ad alimentare il tessuto socio-economico come un fatto di  mprenditorialità. Ma va detto soprattutto che dal punto di vista dell’occupazione del suolo una  soluzione pratica arriva dall’uso polifunzionale dei pannelli in aree marginali non utilizzate. Questo  consentirebbe di avere un reddito e di produrre energia elettrica a vantaggio di tutto il territorio”.  Ed è proprio qui che FareAmbiente apre una parentesi nel momento in cui lancia il suo grido di  contrarietà nei confronti dell’istituzione del parco degli iblei. “Va detto – conclude Mandarà – che se  il fotovoltaico ci consentirebbe oltre all’energia pulita, anche una voce positiva che andrebbe ad  alimentare la nostra economia, con la formazione del parco negli iblei questo verrebbe negato;  perché chi fa impresa avrebbe tutta una serie di limitazioni. Allora invece di perderci in tante strade  che risultano solamente limitative, approfittiamo del positivo meccanismo del sistema degli  incentivi pubblici avviato dal Governo per tutte le fonti rinnovabili, reso ancora più conveniente  per i piccoli impianti dal decreto varato a dicembre 2008 che dimostra l’esigenza di una cultura  diffusa. In tal senso – dice ancora Mandarà – debbono fare la propria parte anche gli Enti locali con  incentivi economici aggiuntivi da una parte e con semplificazioni per le relative autorizzazioni,  come debbono poter essere maggiormente agevoli le pratiche di richiesta di collegamento dei  singoli impianti con le reti elettriche, come il nuovo «conto energia» per il fotovoltaico. Gli obiettivi generali tracciati dal Governo per migliorare il mix energetico nazionale, anche in vista del  recepimento della Direttiva europea 2009/28/CE, attuativa del pacchetto 3×20 «energia-clima»,  entro l’anno in corso impegna tutti ad una parte attiva. Dai singoli, alle istituzioni territoriali, alle  imprese, ad una cultura diffusa di utilizzo sempre maggiore delle fonti rinnovabili, partendo già dai  dati positivi registrati in questo comparto, rispetto agli anni passati”. Per FareAmbiente dunque il  fotovoltaico segna un’inversione di tendenza nelle politiche energetiche della nostra provincia,  perché punta a coniugare risparmio energetico e condivisione di una nuova politica di energia  rinnovabile.

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