Consiglio Provinciale di Ragusa. Approvato lo statuto del Consorzio Universitario

Solo a tarda notte il consiglio provinciale ha proceduto ad approvare il nuovo statuto del Consorzio Universitario di Ragusa. Una lunga sospensione prima di andare in aula per la discussione generale, la discussione e approvazione degli emendamenti e il voto finale. Solo alle prime luci dell’alba il presidente del Consiglio Provinciale Giovanni Occhipinti ha potuto mettere l’atto emendato ai voti e il massimo consesso ha dato il via libera al nuovo statuto del Consorzio Universitario con 12 voti favorevoli (An, Fi, Udc, Sicilia), 2 no (Pd) e 4 astenuti (Mpa, IdV e As).
La bozza che ha esaminato il Consiglio è stata quella approvata dall’assemblea dei soci del Consorzio nella seduta del 12 ottobre 2009 che tra le novità prevedeva la durata dell’organismo sino al 31 dicembre 2035, la possibilità di “aprire” ai partner privati nella qualità di soci sostenitori ed avere diritto di voto con la sottoscrizione di quote della misura di 1000 euro cadauna. Sulla bozza di statuto approvato dall’assemblea dei soci del Consorzio, in Consiglio sono stati presentati 5 emendamenti. Tre a firma di Iacono, Barrera, Burgio, Abbate e Mustile, uno a firma di Ignazio Nicosia e un maxiemendamento presentato dalla maggioranza (firmatari Occhipinti, Pelligra, Galizia. Ficili, Moltisdanti). Gli emendamenti presentati da Iacono sono stati bocciati con 14 voti contrari e 6 favorevoli e prevedevano la modifica degli articoli 18 (composizione CdA), 28 (Personale amministrativo), 33 (partecipazione al CdA). L’emendamento presentato dal consigliere Ignazio Nicosia (As) che prevedeva la rappresentanza nel CdA degli studenti è stato bocciato con 13 voti contrari, 4 voti favorevoli ed uno astenuto. Infine il maxiemendamento della maggioranza è stato approvato con 12 voti favorevoli (Fi, An, Sicilia, Udc), 4 no (Barrera, Burgio, Abbate e Mustile) e 1 astenuto (Iacono). Il maxi emendamento ha stabilito tra l’altro di fissare al 31 dicembre 2010 la scadenza dell’attuale CdA, che il nuovo consiglio d’amministrazione resti in carica 3 anni e che i componenti del CdA possano essere riconfermati, per non oltre un ulteriore triennio, ma tale limitazione non trova applicazione per i legali rappresentanti degli Enti Pubblici e per i rappresentanti dei privati. Il maxiemendamento si è occupato anche del personale con la previsione del rapporto di lavoro di diritto privato e che il Consorzio si doterà di pianta organica propedeutica e necessaria a soddisfare eventuali fabbisogni di personale. I lavori consiliari hanno tenuto banco per diverse ore e il presidente della Provincia Franco Antoci, nella qualità di componente del CdA, è intervenuto più volte perché sollecitato dagli interventi dei vari consiglieri per conoscere lo stato delle cose della vita del Consorzio. Ha chiuso la discussione generale sullo statuto parlando di “uno strumento utile per il rilancio dell’Università in provincia di Ragusa ma che non è la panacea di tutti i mali perché le questioni riguardanti le convenzioni con l’Università di Catania sono complesse e che l’attuale CdA ha fatto di tutto per mantenere la presenza universitaria in provincia.
“L’università per il territorio – ha affermato il presidente della Provincia – risulta un grande guadagno e una grande prospettiva”. Antoci ha parlato poi della possibilità del quarto polo universitario e sull’attuale CdA ha detto. “Non sono né per santificare, né per demonizzare questo CdA ma l’azzeramento in questo momento non sarebbe utile per le troppe questioni aperte e si rischierebbe di compromettere tutto”.
Ad inizio di seduta lo stesso Antoci aveva risposto ai consiglieri Iacono, Abbate, Burgio, Barrera, Ignazio Nicosia e Mustile che chiedevano una relazione sui motivi delle dimissioni dell’assessore Raffale Monte e del presidente del Cda del Consorzio Universitario Giuseppe Drago. “In tutt’e due i casi – ha chiosato Antoci – si sono avute dimissioni volontarie, quindi, alla loro base c’erano motivazioni di carattere personale”.

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