Cisl – Fsn Rg: Continua il malessere degli operatori polizia Penitenziaria al carcere ibleo

Persiste il malessere degli Operatori di Polizia Penitenziaria che operano presso la Casa Circondariale di Ragusa, infatti la carenza nell’organico dei Poliziotti, l’inadeguatezza strutturale, il sovraffollamento della popolazione detenuta e l’elevata percentuale di detenuti extracomunitari (quest’ultimi particolarmente intolleranti all’attuale situazione di disagio), rendono sempre più difficile, all’interno della struttura, il lavoro di tutti gli operatori nonché la detenzione dei reclusi stessi.
“Sono queste le molteplici difficoltà, affermano dalla Cisl – Fsn Ragusa, che evidenziano la sofferenza non solo della struttura Ragusana, ma del sistema penitenziario in genere, che da troppo tempo ormai necessita di interventi urgenti e concreti, atti a ripristinare condizioni di lavoro più dignitose per i Poliziotti Penitenziari che comunque, ciò nonostante, tra le immani difficoltà, riescono a fronteggiare quella che ormai è stata definita un’ emergenza.
A denunciare il difficile momento che sta vivendo l’istituto di Ragusa, è proprio la Cisl Fns, sindacato maggiormente rappresentativo nella struttura con quasi il 50% di iscritti tra i Poliziotti Penitenziari in forza, la quale teme che il susseguirsi di episodi più o meno gravi che hanno visto protagonisti in quest’ultimo periodo alcuni detenuti extracomunitari con gesti di autolesionismo e di tentato suicidio, possano sfociare realmente in situazioni purtroppo irreparabili.
La Cisl FNS oltre a denunciare quanto sta verificandosi all’interno della struttura Ragusana, auspica affinché l’Amministrazione Penitenziaria riesca in tempi brevi a praticare quanto di recente approvato dal Governo con il Piano Straordinario per le carceri.
Il Piano Carceri avrà un costo complessivo di 1,5 miliardi di euro prevedendo l’edificazione di 18 nuove carceri di cui 10 “flessibili” (probabilmente di prima accoglienza o destinate a detenuti con pene lievi) e di 47 nuovi padiglioni affiancati a strutture carcerarie già esistenti. Questi interventi porteranno, complessivamente, alla realizzazione di più di 20mila nuovi posti negli Istituti penitenziari.
Altre novità sono alcune misure deflattive che prevedono, da un lato, la possibilità di scontare con i “domiciliari” l’ultimo anno di pena residua ad eccezione di coloro che sono stati condannati per reati gravi e, dall’altro, la “messa alla prova” delle persone imputabili per reati fino a tre anni che potranno così svolgere lavori di pubblica utilità per riabilitarsi con conseguente sospensione del processo.
Importante è anche l’assunzione di 2.000 nuovi Agenti di Polizia Penitenziaria in tempi rapidissimi, con riduzione dei corsi di formazione a sei mesi.
Il piano presentato dal Ministro Alfano è sicuramente positivo.

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