Continua la battaglia di Confagricoltura Ragusa contro il lavoro nero nelle imprese agricole presenti sul territorio ibleo. La campagna lanciata nelle scorse settimane non resta senza riscontro. “Anche perché si tratta di un problema più ampio che investe tutto il territorio nazionale – dice il presidente di Confagricoltura Ragusa, Sandro Gambuzza – e per questo motivo abbiamo accolto con favore il Piano straordinario contro il lavoro nero approvato dal Consiglio dei Ministri, fortemente voluto dal ministro Sacconi, con l’obiettivo di combattere il fenomeno. Ben vengano piani straordinari finalizzati ad intensificare l’attività di vigilanza nelle zone a maggiore rischio di illegalità, purchè le verifiche vengano effettivamente e finalmente indirizzate verso le imprese che operano in modo sommerso, e sfruttano i lavoratori, e non solamente verso quelle dove più agevole risulta l’agibilità da parte degli organismi preposti ai controlli”.
Gambuzza chiede agli organi preposti maggiore attenzione su questo aspetto. “L’attività straordinaria – aggiunge – attualmente prevista solamente in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, anche sull’onda dell’ultimo caso verificatosi in Calabria, andrebbe probabilmente concordata e condotta anche a livello di Stati membri della Comunità Europea, considerato che comuni sono ormai i mercati ed i fenomeni legati all’immigrazione. Abbiamo già dichiarato pubblicamente ed in tutte le sedi competenti che non intendiamo rappresentare e tutelare agricoltori che sfruttano i lavoratori immigrati e che siamo pronti a fare tutte le verifiche del caso al nostro interno. Occorre però evitare che questi gravi fatti possano incidere negativamente sul sistema, già di per sé piuttosto complesso, che regola l’accesso dei lavoratori extracomunitari nel nostro Paese. Infatti i lavoratori extracomunitari in regola rappresentano una importante risorsa del mondo agricolo ragusano”.
Il presidente di Confagricoltura Ragusa aggiunge che “resta ferma l’esigenza, per la nostra organizzazione degli imprenditori agricoli, che le misure repressive vengano accompagnate da provvedimenti finalizzati a promuovere il lavoro regolare attraverso la semplificazione delle procedure e l’alleggerimento degli oneri previdenziali, che vanno celermente e soprattutto in modo strutturale ricondotti nella media europea”.
Lavoro nero, Confagricoltura Ragusa decide: “Non rappresenteremo agricoltori che sfruttano immigrati”
- Febbraio 1, 2010
- 4:45 pm
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