SALVAILMUSEO – Dossier emergenze e ritardi nel sistema museale siciliano. Presentazione a Modica Giovedi 4 Febbraio presso il Palazzo della Cultura

“Emergenza musei in Sicilia”. E’ l’allarme lanciato da Legambiente Sicilia che denuncia la cattiva gestione del sistema museale siciliano e il momento difficile che stanno attraversando i Beni culturali con sempre meno risorse a disposizione. Cultura, Paesaggio, Tradizione sono completamente abbandonati dal governo siciliano e dalla classe dirigente politica e per molti non hanno nessun valore, anzi c’è chi pensa che se ne possa fare anche a meno.
Emergenza ritardi, con decine di musei chiusi e in attesa di realizzazione, e le proposte per il rilancio delle pinacoteche e delle gallerie della regione: un quadro disarmante che pone l’accento sul preoccupante panorama della conservazione artistica dell’Isola. Il risultato è un basso numero di presenze nei musei siciliani: nel 2007 nessun museo ha superato i 70.000 visitatori, la maggioranza ne ha registrato meno di 30.000.
Per arginare il fenomeno il Dipartimento per la tutela e la valorizzazione dei Beni culturali di Legambiente Sicilia ha da un paio di anni avviato l’attività “Salvailmuseo”, all’interno del più ampio progetto Salvalarte Sicilia, dedicata ad un’azione duratura e continuativa di monitoraggio, promozione, denuncia e valorizzazione del sistema museale isolano e dei Beni culturali in generale che rendono la Sicilia e l’intero nostro Paese unici al mondo, per bellezza, storia e testimonianze del passato. Una ricchezza che va salvaguardata e valorizzata!
Il frutto di questa attenta attività di monitoraggio e di denuncia e le testimonianze dei vari soggetti che vi hanno collaborato a vario titolo sono stati raccolti e presentati nel “Dossier emergenze e ritardi nel sistema museale siciliano”, finito di stampare lo scorso Dicembre.
Il dossier sarà presentato al pubblico a cura di Legambiente – Circolo “Melograno” – di Modica.
L’appuntamento è fissato per Giovedi 4 Febbraio presso il Palazzo della Cultura di Modica.
Proprio Palazzo della Cultura già ospita il Museo Civico e, tra gli altri reperti, il meraviglioso bronzetto ellenistico conosciuto come “Ercole di Cafeo”, qui trasferiti a seguito della chiusura per lavori di Palazzo dei Mercedari, sede originaria del museo insieme all’altro Museo Ibleo delle Arti e Tradizioni Popolari.
Alla presentazione saranno presenti Gianfranco Zanna, curatore del dossier e responsabile per i Beni culturali di Legambiente Sicilia; Giorgio Cavallo, responsabile di Legambiente Modica; Antonello Buscema, sindaco di Modica; Vera Greco, soprintendente ai Beni Culturali di Ragusa; Angelo Barone, scultore e insegnante presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia; Gaetano Pennino, direttore della Casa Museo Antonino Uccello di Palazzo Acreide; Ernesto Ruta, della Cooperativa Etnos di Modica.
La loro presenza servirà a illustrare al pubblico il lavoro di chi, per professione o per volontariato, si batte quotidianamente per rendere più belli i nostri territori e difendere le bellezze artistiche della nostra regione, a partire dalla cura dei musei, ma si scontra con una classe dirigente che non sa e non vuole organizzare i siti culturali in maniera più efficiente, moderna, produttiva e trasparente. Scarsezza di risorse economiche, carenze di personale, specie di personale competente ed adeguatamente formato, assenza di coordinamento e di azioni di rete: sono questi gli annosi problemi che condizionano pesantemente e negativamente le strutture museali siciliane.
Proprio Modica, città che ospiterà la presentazione del dossier, e lo stato del Museo Ibleo delle Arti e Tradizioni Popolari, dedicato a Serafino Amabile Guastella, studioso di tradizioni popolari nato a Chiaramonte Gulfi, hanno destato l’attenzione degli autori e meritato un posto tra i casi analizzati nel volume.
Realizzato dall’Associazione Culturale “Serafino Amabile Guastella” ed aperto al pubblico nel 1978, il museo ricostruisce l’ambiente artigiano e contadino della Contea di Modica e custodisce un prezioso patrimonio di attrezzi originali, arredi e suppellettili che vengono proposti a simbolo stesso della modicanità. Una delle aree espositive ricostruisce fedelmente una tipica abitazione rurale, “ ‘a massaria”, luogo di duro lavoro e focolare domestico, coi suoi profumi e i suoi sapori di un tempo, veramente suggestivo secondo quanto affermano i visitatori che hanno avuto la possibilità di ammirarlo.
Il Museo fu affidato all’attenta e qualificata gestione della cooperativa Etnos, che oltre ad assicurarne la fruizione, ha promosso diverse attività di valorizzazione, facendone una realtà dinamica in costante dialogo con il territorio.
Purtroppo il Museo etnografico, già chiuso una prima volta nel periodo compreso tra i mesi di marzo e giugno del 2003 per consentire un intervento conservativo, nel marzo del 2005 è stato nuovamente negato al pubblico per un intervento di recupero e consolidamento dell’intera struttura finanziato dalla legge n. 433/1991. La riconsegna dell’immobile restaurato – che sarebbe dovuta avvenire già da parecchio tempo – non sembra neppure prossima, a causa di lungaggini, più di ordine amministrativo che di natura tecnica.
Ma questa non è l’unica emergenza che delinea il pessimo scenario nel quale versano i siti culturali della Sicilia. Il pubblico che parteciperà alla presentazione modicana del dossier lo potrà conoscere nella sua interezza grazie alle testimonianze degli autori e degli operatori culturali.
Speriamo che il lavoro possa servire da monito e da aiuto alla classe dirigente amministrativa che deve decidere le sorti dei Beni culturali siciliani, e a sensibilizzare i cittadini sul loro importante ruolo.

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