Modica. Mozione sul randagismo di Mandolfo e Occhipinti

Il Comune di Modica è capofila nella gestione dell’Ambulatorio Veterinario di Contrada Musebbi, ma è altrettanto vero che ad oggi l’ente si è servito in maniera solo marginale del  ervizio di sterilizzazione dei cani randagi, prestata a titolo gratuito per i Comuni, dal  Servizio Veterinario dell’Asp. La motivazione di ciò risiede nel fatto che presso tale  struttura possono essere sterilizzati esclusivamente i cani randagi, al fine di porre un  freno alla procreazione incontrollata di tali animali, che genera di conseguenza un  aumento vertiginoso del numero dei cani vaganti. E’ anche vero che esistono delle  difficoltà oggettive per catturare e ricoverare presso la struttura convenzionata con il  Comune di Modica i tanti cani vaganti presenti sul territorio,  sia per le note difficoltà economiche dei Comuni, ma soprattutto per l’impossibilità della ditta convenzionata con il Comune di Modica, che gestisce anche il ricovero dei cani  randagi di diversi Comuni Iblei, a garantire una recettività sufficiente per tutti. I  consiglieri comunali del MpA, Diego Mandolfo e Giovanni Occhipinti, in questo senso,  hanno preparato una mozione sul randagismo con la quale l’amministrazione  s’impegnerebbe, all’atto del ritrovamento di un cane randagio, affinchè il cittadino che  intenda affidarsi l’animale goda dei benefici previsti dalla L.R. 15/2000, relativamente  alla possibilità di sterilizzare l’animale presso l’Ambulatorio Veterinario di Modica. Il  Comando della polizia municipale dovrebbe provvedere in maniera tempestiva ad  effettuare un sopralluogo ed accertare lo status di animale randagio provvedendo ad  affidarlo al cittadino che ne abbia fatto richiesta, e che provvederebbe entro 5 giorni a  fare immettere il microchip. “Si dovrebbe, quindi – spiegano Mandolfo e Occhipinti –  attivare apposita convenzione con l’Enpa, per fare emergere tutte le situazioni sommerse  di inadempienza all’obbligo di applicazione del microchip sul territorio di Modica, ed  altresì per fare rispettare la L.R.15/2000, ed il rispetto della “Ordinanza Martini” che  prevede la corretta gestione del cane da parte del proprietario”.

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