Consiglio Comunale di Modica. No ad un programma costruttivo e voto unanime sulla mozione dell’organizzazione dei servizi postali in Città. Rinvio a questa sera alle 19.

Bocciata la localizzazione e quindi l’approvazione di un piano costruttivo- Ditta Gerratana- sulla quale pendeva la diffida a deliberare da parte del Tar di Catania con nomina del commissario ad acta e l’approvazione, unanime, di una mozione al Sindaco ( si allega al comunicato stampa) sulla organizzazione dell’ufficio postale presentato dai consigliere Michele D’Urso e Giovanni Migliore.
Il consiglio poi è stato rinviato di un’ora ( alle ore 23.00) e all’appello successivo è venuto a mancare il numero legale. La seduta quindi è stata rinviata a stasera alle 19. Presenti 19 consiglieri, il civico consesso si apre con una comunicazione del Presidente del Consiglio comunale, Garofalo, a seguito della conferenza dei capigruppo e di una nota del segretario generale da un’interpretazione sul metodo di votazione da qui in avanti. Rispetto a quanto accaduto nell’ultimo consiglio è necessario dare certezza alle votazioni attesa la discrasia che si è consumata nella seduta precedente con regolamento e statuto in contrasto con la norma. Nelle more di adeguamento del regolamento comunale, il Presidente si assume la responsabilità di seguire le norme anche se in contrasto con il regolamento assumendo iniziativa perché tutto possa essere adeguato alla normativa vigente.
Cioè vale la regola dei computo dei presenti per stabilire la maggioranza delle votazioni.
Il consigliere Nino Gerratana chiede di parlare ma il Presidente del consiglio comunale sostiene che non c’è dibattito perché così è stato deciso.
Informa l’insediamento di un commissario ad acta sul punto 14 dell’odg relativo alla localizzazione ed approvazione programma costruttivo – Ditta Gerratana.
Il punto viene anticipato. Il dirigente del settore relaziona sul punto che non ha il finanziamento, scaduto nel dicembre del 2008, e ritiene che si possa approvare a condizione che venga rinnovato il finanziamento.
Il capogruppo di Nuova Prospettiva Nino Cerruto afferma che la relazione agro forestale sostiene che lì c’è un’area boschiva e una perizia giurata che dichiara il contrario. Ritiene che lo stesso redattore del Prg è del parere che esiste già una saturazione delle costruzioni. Non c’è poi la promessa di finanziamento e quindi la cosa va valutata attentamente.
Il Presidente della commissione urbanistica Carmelo Cerruto illustra il parere favorevole e spiega la astensione spiegandone le ragioni; ragioni che è necessario discutere in consiglio.
Il capogruppo dell’Udc Paolo Nigro giudica negativo il fatto che manca il nuovo dirigente all’urbanistica l’ing. Francesco Paolino; ritiene indispensabile tale presenza. Se intendesse presentare un emendamento ma chi deve rilasciare il parere dato che manca il dirigente ?
Rileva che non è presente l’assessore all’urbanistica Elio Scifo e quindi a chi chiedere in ordine ad una ipotesi di urbanistica concertativa con la ditta che chiede l’approvazione del programma costruttivo ?
Il Presidente del consiglio comunale ritiene legittimi i rilievi del capogruppo dell’Udc e quindi valuta che l’argomento, attesa l’assenza del nuovo dirigente, si deve postergare.
Il capogruppo Nigro ritiene che l’amministrazione dimostra leggerezza visto che su questo argomento non c’è il dirigente nuovo e chiede di capire cosa c’è alla base dell’avvicendamento. Dichiara che non si assume, unitamente al gruppo, alcuna responsabilità su questo argomento atteso che grava la nomina di un commissario ad acta e le indicazioni del Tar.
Il consigliere Michele Colombo rileva l’assenza del Comune, ma spesso lo è, dai coordinamenti provinciali dell’Anci compreso oggi in cui si è parlato di Parco degli Iblei, di piano casa, di turismo dove dell’ente non c’era nessuno.
Nella discussione in atto mancano, come rilevato, il dirigente e l’assessore. E’ giunto il momento che questa amministrazione lavori di più e soprattutto sia presenti nelle riunioni di vertice che in cui si discute di argomenti importanti per il territorio.
Il consigliere Gianni Occhipinti dell’Mpa condivide le analisi del consigliere Colombo. Tra piani c’è il piano delle cave che risulta fondamentale per gli interventi di edilizia pubblica; Modica non ha un regolamento. La materia costerà di più perché per i materiali vanno comprati fuori. I cittadini non conoscono il piano agro forestale in quanto non pubblicato. Denuncia l’atteggiamento della Regione dopo aver piantumato alberi non autoctoni ha rilasciato le zone ai provati obbligati a mantenere la forestale. L’ufficio tecnico ha trattato l’argomento nel miglior modo possibile.
Il capogruppo dei Popolari Salvatore Cannata rileva che non è la prima volta che il civico consesso si trova a rinviare punti attinenti lo sviluppo della Città per mera leggerezza come si dimostra stasera.
Il consiglio è costretto a discutere e a deliberare quando ci sono i commissari nominati e le sentenze del Tar che il cittadino vince sempre. Su questo bisogna dare rimedio. Stasera non si può deliberare non per colpa del consiglio; non si motiva il cambio del dirigente e sarebbe interessante capire il perché; l’amministrazione dovrebbe relazionare su questo. Invita a una discussione al Piano paesaggistico dove il consiglio deve decidere. Il presidente del consiglio comunale annuncia l’avvio dell’iter dell’argomento in commissione.
Il consigliere del Pdl Michele D’Urso giudica come pochezza l’atteggiamento di chi dichiara urgente un punto e poi si invita al rinvio dopo dieci minuti di discussione senza sapere chi deve trattare il punto. Cosa si deve fare ? Si dichiara contrario al rinvio e richiama le responsabilità dell’amministrazione visto che ci si deve muovere con una sentenza del Tar. Chiede cosa si deve degli altri punti, di interesse urbanistico, quando il manca di dirigente di riferimento. Insomma intende chiarire che il consiglio comunale deve essere posto nella condizione di deliberare.
Il capogruppo del Pd Giovanni Spadaro ritiene che il punto è votabile.
Il consigliere del Pdl Tato Cavallino rileva che l’amministrazione comunale non da peso al consiglio comunale. I punti posti all’ordine del giorno presupporrebbero la presenza in aula dei dirigenti e degli assessori di riferimento che in atto non ci sono. Denuncia il fatto che il Sindaco ha cambiato gli assessori e i dirigenti e la Città non ne sa nulla e quindi non si comprende perché questo atto è arrivato in ritardo in consiglio.
Il capogruppo dell’Mpa Carmelo Scarso ritiene che in mancanza di emendamenti, il punto si può votare.
La richiesta di postergare il punto viene respinta.
L’Assessore all’urbanistica Elio Scifo rileva che ben due amministrazioni non l’hanno portato in consiglio; l’inghippo di questa proposta di insediare in quest’area l’ edilizia economica popolare cozza con lo studio agro-forestale esistente: la coscienza del bosco fanno scattare i vincoli sulla legge sui boschi. I cittadini sostengono che lo studio non è stato approfondito e contestano. La soluzione potrebbe essere uno studio di parte degli interessati e poi giudicato dall’ufficio. La commissione edilizia che ha visionato lo studio di parte, per dare un parere e un aiuto al consiglio e all’amministrazione, non è riuscita a dare un parere definito e il dirigente ha dovuto interpretare la norma. Il problema riguarda anche il futuro e bisogna capire come orientarsi e il consiglio rimane sovrano su questo in quanto non esistono certezze in questo senso.
Il capogruppo dei popolari, Salvatore Cannata, attesa l’incertezza sulla problematica non si sente garantito sull’esame del punto pertanto annuncia la sua astensione.
Il capogruppo di Nuova Prospettiva Nino Cerruto ritiene che la votazione di quest’atto produca una ferita e compromette il PRG. Bisogna avere il coraggio di dire di no e si al sacco della Città. Esprime voto contrario all’atto.
Il capogruppo del’Udc Paolo Nigro ritiene che per votare questo punto bisogna chiudere gli occhi in quanto molte questioni non si sono potute affrontare e quindi nessuna risposta tecnica è giunta dalle richieste avanzate: manca il dirigente e quindi sarebbe stato interessante conoscere il suo pensiero. Dichiara che non è stato posto di poter esprimere un voto in modo sereno e quindi in assenza di nessuna condizione per votare il punto dichiara l’astensione. Reclama una risposta per il cambio al vertice nella dirigenza all’urbanistica.
Il consigliere Nino Gerratana rileva e lo chiede al segretario generale, definito unico garante della seduta, che atteso che non si vota secondo il regolamento ma su una interpretazione del presidente del Consiglio Comunale. Risponde il Presidente del consiglio comunale dicendo che si assume la responsabilità sul metodo del voto.
Dichiara a verbale l’astensione dal voto in quanto il metodo di voto è illegittimo in quanto contrario al regolamento.
Il consigliere del Pdl Tato cavallino si astiene dal voto in quanto non è stato possibile fare un approfondimento sull’argomento comprese le motivazioni per le quali è stato sostituito il dirigente all’urbanistica.
Si passa alla votazione. Presenti 22 consiglieri. Prima della conclusione del voto si apre un dibattito e su questa il consigliere del Pdl Bartolo Azzaro fa rilevare che erano undici i voti favorevoli e qualche consigliere di maggioranza accortosi che la sua presenza in aula non avrebbe consentito di far passare il punto si è allontanato dall’aula e giudica tutto questo una presa in giro alla Città.
Il segretario generale ritiene che l’uscita dal’aula del consigliere confonde le cose e non è un comportamento corretto perché altera il numero legale . Sarebbe in questo caso opportuno ripetere la votazione. Ritiene che questa è un’opinione personale in quanto la soluzione della vicenda è comunque nelle decisioni dell’organo.
Il Presidente del consiglio comunale decide a questo punto che essendo il numero dei presenti ventidue come all’inizio della votazione si può votare. Si registrano undici favorevoli, gli astenuti dieci, uno contrario e quindi il punto non viene adottato.
Si passa alla discussione della mozione di indirizzo sulla organizzazione dell’Ufficio postale, presentato dai consiglieri Migliore e D’Urso.
La mozione viene illustrata dal consigliere Michele D’Urso che rileva i disagi dei cittadini, in qualunque luogo della Città risiedano, che sono costretti, quando non possono essere consegnati a domicilio, a ritirare le raccomandante o i pacchi nella sede di Modica Sorda costretti a file lunghissime e notevoli perdite di tempo e peraltro con un ufficio non in condizione di potere fronteggiare un servizio di questo tipo caricandosi il peso del ritiro della corrispondenza. Affida al Sindaco il compito di portare avanti la protesta e quindi rappresentare i disagi dei modicani nella sede opportuna.
L’altro consigliere proponente Giovanni Migliore ritiene che rispetto a quanto accade nel resto d’Italia le poste hanno potenziato l’ufficio di riferimento per lo smistamento della corrispondenza velocizzando, con sistemi opportuni, il servizio.
A Modica non si è fatta una comunicazione preventiva e l’ufficio di Via Resistenza Partigiana non è stato potenziato e quindi si sono determinate queste gravi situazioni malgrado il responsabile della comunicazione territoriale delle poste sostiene che tutto è stato fatto per garantire un servizio efficiente alla clientela.
La mozione aiuta il Sindaco ad esporsi nei confronti degli organi preposti perché il servizio possa essere effettivamente migliorato o in alternativa, nelle more di interventi adeguati, il tutto si riporti allo stato precedente.
Il consigliere dei DS Innocenzo Roccasalva si dichiara d’accordo con la mozione e invita ad inserire nella mozione la istituzione di un secondo ufficio postale nella zona del Polo Commerciale.
Il capogruppo di Nuova Prospettiva Nino Cerruto si dichiara d’accordo con la mozione; le proteste sono numerose e datate nel tempo. Quel sito crea molti disagi con conflitti con i residenti della zona.
Il consigliere del Pdl Nino Gerratana rileva che sono state raccolta 800 firme di protesta e invita il sindaco a farsi portavoce ed eventualmente coinvolgere la Prefettura per risolvere questo problema.
L’Alternativa è quella di spedire la corrispondenza da altre aziende private.
Il capogruppo dell’Udc Paolo Nigro dichiara il voto favorevole alla mozione e invita il Sindaco a convocare una conferenza di servizio con i capigruppo consiliari e i vertici provinciali delle poste per far assumere impegni compresa la costituzione di un secondo ufficio postale al polo commerciale.
Il consigliere del Pdl Tato Cavallino ritiene che è necessaria una protesta forte, pur dichiarandosi d’accordo con la mozione, perché tutto ritorni come prima.
Il consigliere Diego Mandolfo dell’Mpa si dichiara dì’accordo con la mozione; ritiene che si è perseverato nell’errore di accentuare i disservizi.
Il Sindaco Antonello Buscema, intervenendo al dibattito dichiara che alle prime proteste e alla interrogazione si è attivato per affrontare questa vicenda. Ritiene intanto infelice il sito in cui sorge l’ufficio postale. Fatto già denunciato qualche anno fa. Alla sua nota di protesta ha ricevuto al vista di alcuni funzionari delle poste spiegando loro che ci sono difficoltà logistiche e hanno proposto un primo intervento che a Modica Alta servizio recapito di raccomandata nel pomeriggio e questo allevierebbe i disagi, soprattutto quello delle persone anziane. Su questo si sono impegnati.
Si sta lavorando ad una seconda ipotesti quella di non far recapitare le raccomandante dove lo si fa adesso; il ritiro dovrebbe avvenire nella Via San Giuliano e i correttivi potrebbero servire; ove non efficaci si potrebbero avanzare ulteriori richieste con incontri che si andranno a chiedere. Si rimette comunque nella volontà del consiglio comunale.
Il consigliere del Pdl Nino Gerratana ritiene che la soluzione è il ripristino del servizio come era e investe della questione il sindaco.
Il consigliere Tato Cavallino si dichiara d’accordo con il consigliere Gerratana.
Il Presidente del consiglio comunale ritiene necessario potenziare gli uffici della Sorda e il capogruppo dei popolari Salvatore Cannata ritiene che il problema va affrontato in modo complessivo con una studio della collocazione demografica del territorio e ritiene possibile un secondo ufficio alla Sorda e una dislocazione in tutti gli uffici dello smistamento dei pacchi e delle raccomandante.
Il consigliere Miche D’Urso legge la mozione che viene approvata all’unanimità.
Il capogruppo dell’Udc Paolo Nigro al di là della mozione sul funzionamento dell’ambulatorio comunale propone una seduta ad hoc in cui si possa discutere del punto del randagismo, con annessi e connessi, in presenza anche del dirigente e dell’assessore.
La proposta ai voti registra 15 favorevoli,uno astenuto e uno contrario.
Su proposta del consigliere Spadaro, in assenza del presidente della commissione bilancio per la discussione dei punti relativi i debiti fuori bilancio, si chiede il rinvio del consiglio, favorevoli sette, nove astenuti e uno contrario. La proposta non passa.
Il Presidente introduce i punti relativi al riconoscimento dei debiti fuori bilancio ma viene chiesta la verifica del numero legale. Non essendoci il quorum necessario, ( presenti dodici consiglieri) la seduta viene rinviata di un’ora.
Alla ripresa e dopo l’appello nominale che non ha garantito il numero legale, il civico consesso è stato rinviato a stasera.

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