I gravi disagi subiti dai cittadini Modicani a causa della decisione della Filiale delle Poste di Ragusa di accentrare il servizio di ritiro pacchi e raccomandate esclusivamente nella sede di via Resistenza Partigiana, sono stati oggetto di pressanti interventi da parte del consigliere del PDL Nino Gerratana che, dopo una interrogazione consiliare, ha avviato la raccolta firme per una petizione popolare di protesta per il grave disservizio.
Nei pressi delle sedi postali di Modica Sorda, Modica Bassa e Modica Alta, sono state raccolte oltre 600 firme di cittadini che hanno voluto in questo modo dimostrare l’assurdità di una scelta che penalizza oltremodo tutti i cittadini ed in particolare gli anziani sia per l’infelice ubicazione della sede postale sia per le lunghe ed estenuanti code che si creano per il ritiro dei pacchi e delle raccomandate.
Di questo problema si è anche interessato il Consiglio Comunale che ha votato una mozione di indirizzo per il ripristino del servizio in tutte le sedi postali cittadine, mentre la Filiale delle Poste di Ragusa continua nel suo atteggiamento intransigente che non prelude alcuna efficace soluzione del problema.
Rimango sbalordito- dichiara il consigliere Gerratana- da questa situazione e dai suoi risvolti che dimostrano la scarsa incisività di una Amministrazione Comunale che non riesce a tutelare i suoi cittadini nei confronti delle Poste Italiane, gestore di pubblico servizio.
Non è possibile rimanere inerti di fronte alle vaghe e, nella sostanza, negative risposte che pervengono dalla responsabile provinciale delle Poste di fronte alle legittime esigenze di una intera collettività.
Mi chiedo e chiedo all’Amministrazione Comunale se, nonostante tutte le proteste e tutti gli interventi anche consiliari, non intenda rivolgersi al Prefetto per sollecitare una giusta interlocuzione nei confronti di un Ente che si sottrae al dovere di garantire un pubblico servizio.
I cittadini – conclude Gerratana – hanno bisogno di risposte concrete e di fatti risolutivi, Le parole cui spesso siamo abituati, non servono a niente.