“Codice D e le liste di attesa infinite”. Le attenzioni del coordinatore provinciale di Italia dei Valori, Gianni Iacono, il quale denuncia “che al Centro Unico Prenotazioni è stata dato appuntamento per una ecografia addominale a novembre 2011, cioè non entro un mese come prevede il codice D, ma 17 mesi dopo, cioè 510 giorni per una ecografia addominale”.
Gianni Iacono spiega che “i medici di famiglia, nel prescrivere accertamenti diagnostici e strumentali, assegnano dei codici che inseriscono nelle ricette: codice U di urgenza, codice B (breve) entro 10 giorni, codice D (differita) entro 30 giorni. Ma è così difficile, per il Lombardo delle “meraviglie”, acquistare 2 ecografi?” Una domanda che è spontanea per il coordinatore di Italia dei Valori considerato che sabato a Vittoria il Governatore della Regione in occasione della nuova ala dell’ospedale Guzzardi ha detto che Guzzardi ha detto che “dopo lo sperpero bisogna risparmiare e che “i posti letto sono sprechi e bisogna tagliarli, meno posti letto danno una sanità di qualità”.
Iacono aggiunge: “Diamo fiducia al nuovo manager Gilotta e certi della sua bravura gli assegniamo il codice D. Entro 30 giorni, per una “sanità di qualità”, deve riuscire ad annullare le liste di attesa e Italia dei Valori attenderà il termine massimo del codice D e dà appuntamento al Direttore Generale l’11 marzo in Piazza Igea davanti alla Direzione Generale per verificare il raggiungimento dell’obiettivo. Nell’ipotesi di non raggiungimento dell’obiettivo, ad ogni 11 del mese saremo in Piazza Igea fino al raggiungimento dei tempi previsti nel codice D auspicando che nel frattempo anche sul sito riescano a far funzionare il link relativo alle “liste di attesa”. preghiamo i cittadini di comunicare qualsiasi disservizio sulle liste di attesa al nostro Ufficio del Cittadino, indirizzo e mail: ufficiocittadinoidv@tiscali.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ”. Iacono ne approfitta per contestare nel nuovo piano di razionalizzazione degli ospedali la cancellazione della Divisione di Nefrologia del Maria Paternò Arezzo di Ibla ed il sono mantenimento dei posti dialisi: “Abbiamo sempre avuto a Ragusa una Divisione di Nefrologia e Dialisi che ha avuto medici e personale di eccellenza e dove si sono curate malattie acute e croniche, primitive e secondarie del rene e delle vie urinarie e adesso, sempre per recuperare gli “sprechi” si sta smantellando o eufemisticamente “delocalizzando”.