Provincia Regionale di Ragusa: I piani regionali dei materiali di cava

I piani regionali dei materiali di cava e lapidei al centro dell’incontro tra l’assessore provinciale al Territorio e Ambiente Salvo Mallia, i rappresentanti dei comuni iblei e di Confindustria.
“Il settore estrattivo in Sicilia – argomenta l’assessore Mallia – è stato caratterizzato da una situazione di vuoto normativo determinato dalla mancata predisposizione del Piano Regionale dei materiali da cava e del Piano regionale per i materiali lapidei di pregio che sono previsti dalla Legge Regionale n. 127/80 come strumenti di regolamentazione dell’attività estrattiva in coerenza con gli obiettivi della programmazione economica e territoriale della Sicilia. L’elaborazione di questi due strumenti di programmazione in questi mesi sta arrivando però alla sua conclusione con l’assoggettamento della “Proposta dei Piani” alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica”.
“Raccogliendo la segnalazione di Confindustria Ragusa – prosegue l’assessore – ci siamo adoperati per integrare gli schemi di Piano, predisposti dalla Regione Siciliana che risultavano carenti in quanto facevano riferimento alla cartografia ed alla distribuzione delle Cave sul nostro Territorio risalente agli anni 2001-2002 ed in contrasto con quanto già programmato e delineato nel Piano Territoriale Provinciale del 2003, nonché della successiva normativa vincolistica del Territorio (Codice dei Beni Culturali anno 2004)”. Nel breve lasso di tempo disponibile, Confindustria ha fatto, quindi, pervenire una proposta che è stata concertata con gli uffici tecnici dell’assessorato. La collaborazione ha permesso quindi di pervenire celermente alla definizione di un lavoro documentato e redatto nel rispetto della Pianificazione Provinciale, della tutela ambientale e paesaggistica del territorio e che consente al tempo stesso la continuazione delle attività produttive nell’ottica di compatibilità e sostenibilità”.
“Con le Osservazioni presentate dalla Provincia di Ragusa ed inserite nel Piano Cave – conclude l’assessore – si arriverà quindi ad uno strumento di Pianificazione strategica del settore estrattivo che dal punto di vista ambientale è migliorativa rispetto alla situazione attuale in quanto sono state riperimetrate e proposte aree esclusivamente all’esterno delle Zone Vincolate nel pieno rispetto delle peculiarità naturali esistenti e della valenza paesaggistico-ambientale del Territorio Ibleo. Inoltre con la definizione dei bacini estrattivi del Piano Cave sono state individuate le macroaree all’interno delle quali l’Ente territorialmente competente può disporre con interventi di regolamentazione attinenti le fasi di ripristino ambientale con la previsione di prescrizioni specifiche”.

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