Lunedì scorso il Consiglio Comunale di Modica ha approvato, con l’astensione dei Consiglieri del PdL, e liste collegate, Azzaro, Carpenzano, Cavallino, Colombo, D’Urso, Gerratana e Migliore, la proposta di legge di iniziativa dei Consigli Comunali e popolare “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque – Disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia”. Si tratta di un atto che già circa 70 comuni della Regione hanno adottato al fine di consentire all’ARS, ai sensi della L.R. , 1 del 10/2/2004, di affrontare ed approvare la legge proposta, una legge che ha già ricevuto il parere favorevole dei capigruppo parlamentari dell’ARS in due pubbliche occasioni.
Questa legge oggi si rende ancora più necessaria ed urgente dopo che il Parlamento nazionale ha convertito in legge, con i voti del PDL e della Lega, il D.L. 135/09 del Governo Berlusconi che impone agli Enti Locali la privatizzazione dell’acqua.
La proposta di legge, promossa particolarmente da quelle realtà che stanno facendo l’amara esperienza della privatizzazione dell’acqua, contiene significativi passaggi che garantiscono l’accesso a questa risorsa al minor costo possibile. Così ad esempio si riconosce che il Servizio Idrico (S.I.) è privo di rilevanza economica e sottratto quindi ai principi della libera concorrenza (leggasi privatizzazione) e si stabilisce che l’affidamento della sua gestione vada, in via esclusiva, ad enti di diritto pubblico. Inoltre si garantiscono gratuitamente 50 litri di acqua al giorno a persona per nuclei familiari indigenti, la partecipazione alla gestione di organi rappresentativi dei cittadini e dei lavoratori del settore, nonché la rivisitazione dei canoni che le società, in buona parte multinazionali straniere, di acque minerali versano alla Regione per lo sfruttamento delle risorse idriche ed eliminare le scandalose quote attualmente versate che arrivano fino a 0,014 cent. al litro.
“L’esperienza della privatizzazione del servizio idrico – spiega Nino Cerruto di Una Nuova Prospettiva – portata avanti negli ultimi anni in varie parti d’Italia, sulla base del presupposto che la gestione privata avrebbe portato i capitali necessari per le infrastrutture idriche, efficienza ed economicità di gestione, ha dato ovunque prova contraria di inefficienza gestionale, crollo degli investimenti per le infrastrutture e aumento delle bollette per gli utenti. Ad Agrigento, dove più forte è la protesta, si registra la più alta tariffa media nazionale e la peggiore qualità del servizio.
Nonostante tutto ciò i consiglieri comunali del PDL modicano non sono riusciti a prendere posizione a favore della legge popolare, allineandosi alle posizioni dell’on. Nino Minardo, il quale, a Novembre alla Camera, ha votato a favore della privatizzazione, ignorando del tutto le istanze che provenivano e provengono dalla popolazione iblea, che dovrebbe rappresentare e tutelare.
Questa forza politica ha dimostrato, anche in questa occasione, di non riconoscere come prioritarie le esigenze del territorio e dei cittadini, schierandosi, invece, dalla parte di coloro che della gestione del S.I. intendono farne una lauta fonte di guadagno.
Sulla gestione del S.I – aggiunge – non vi son mezze vie: o si sta dalla parte dei cittadini o dalla parte delle multinazionali che da questa gestione realizzano grandi profitti.
Noi, come sempre, stiamo dalla parte del bene comune.
Da che parte sta il PDL, in questa come in tante altre occasioni, i cittadini modicani l’hanno ormai capito bene”.