Spaccio di droga a Modica. Direttissimo contro i due conviventi arrestati dalla polizia. Condannata a 52 mesi di carcere la donna. Rinviato il processo per il giovane

Ci è andato pesante il giudice nei confronti di uno dei due giovani arrestati dalla polizia perché trovati in possesso di eroina. Quattro anni e quattro mesi la condanna nei confronti di Maria Fava. Ieri mattina davanti al giudice unico del Tribunale di Modica, Sandra Levanti, si è celebrato il processo direttissimo a carico del modicano Pietro Battaglia, 27 anni, e della sua convivente, la ragusana Maria Fava, 31 anni, arrestati per detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti. In apertura di udienza l’avv. Vincenzo Iozzia, difensore di Battaglia ha chiesto l’ammissione al giudizio abbreviato, condizionato all’escussione dei testimoni. Il magistrato ha rigettato la richiesta ed ha stralciato la posizione del giovane che, così, sarà processato martedì prossimo. Maria Fava, difesa dall’avv. Giovanni Favaccio, ha chiesto il procedimento con l’abbreviato che è durato quasi quattro ore anche perché è stato acquisito agli atti il libro-mastro dove sarebbero stati annotati gli acquirenti e gli incassi. Il difensore della ragusana ha strenuamente cercato di smontare le accuse mosse dal pubblico ministero, Veronica Di Grandi. Alla fine il giudice monocratico ha accolto la richiesta della pubblica accusa, infliggendo la severa condanna all’interessata che, pertanto, rimane rinchiusa presso la casa circondariale di Ragusa, come del resto il Battaglia che rimane nel carcere di Modica Alta in attesa del processo della settimana prossima. I due erano stati arrestati all’interno di un appartamentino di edilizia popolare in Piazza Indipendenza, al Quartiere Sacro Cuore, una delle cosiddette “case minime” che si affacciano in Via Resistenza Partigiana. Nel corso della perquisizione gli agenti avevano rinvenuto 6,5 grammi di eroina e 685 euro in banconote di piccolo taglio, ritenute proventi dell’attività di smercio che secondo gli inquirenti veniva svolta all’interno dell’immobile. Nell’abitazione, oltre alla droga ed al denaro, erano stati rinvenuti due bilancini di precisione e trenta ritagli di cellophane
per la realizzazione delle singole dosi.

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