Continua in modo incessante l’azione dello Iacp per il ripristino della legalità e per sanare tutte le posizioni di morosità degli assegnatari.Ieri, sono stati lasciati, spontaneamente, tre alloggi popolari a Comiso, uno in via Frategianni al lotto 35 e due in via dei Ciliegi al lotto 30. “Subito dopo le festività pasquali – ha dichiarato il Presidente Cultrera – altri due alloggi popolari saranno resi disponibili sempre a Comiso , il primo in via delle Viole al lotto 29 dove, mi auguro, che prevarrà il buon senso da parte degli occupanti abusivi senza costringerci a ricorrere all’esecuzione forzata e l’altro, in via Cellini, spontaneamente, come già assicurato dall’abusivo.”Lo Iacp, intanto, fa sapere che, avendo completato l’azione abusivi relativi agli anni 2008 e 2009, riprenederà l’azione di ripristino della legalità con gli abusivi relativi all’anno 2007 e procederà a ritroso negli anni. “Ora tocca agli abusivi del 2007 e si continuerà a ritroso negli anni – ha dichiarato Cultrera – e, contemporaneamente procederemo con gli sfratti di tutti quei morosi che posizioni debitorie allarmanti e non più sostenibili. O si mettono in regola, rateizzando il debito in 72 mesi, così come propone l’Istituto per andare incontro a tutte queste famiglie o andranno fuori e rimarranno senza un tetto. Stiamo valutando, inoltre, sempre in via Cesare Terranova – ha continuato deciso Cultrera – d’intraprendere un’azione più incisiva nei confronti di alcuni abusivi che continuano a turbare la tranquillità di tante famiglie, creando un clima poco rassicurante e lecito, atteso il contenuto di molte lettere denunce anonime che ci sono pervenute.” Lo Iacp, insomma, non ci sta e il Presidente non intende fermarsi, anzi intende continuare l’azione di ripristino della legalità in tutti i comuni della provincia senza trascurare i morosi che, in verità, molti hanno già provveduto a mettersi in regola.
Nel mese di aprile, probabilmente, subito dopo le festività pasquali, lo Iacp riprenderà con gli sfratti a Scicli, scadendo il termine della proroga di tre mesi, concordata con gli Amministratori di quella città, concessa per dare al comune la possibilità di approntare la nuova graduatoria.