Ospedale Maggiore di Modica. La operano ma dimenticano l’ago nello stomaco. Condannata l’Asp

I medici dell’Ospedale Maggiore sono colpevoli e l’Ausl 7 di Ragusa, oggi Asp, deve risarcire la paziente. Si chiude con la condanna una vicenda per certi aspetti, incredibile, un clamoroso e stupefacente caso di malasanità che ha per protagonista un’anziana donna modicana, Maria P., 77 anni, colei che attraverso gli avvocati Fabio Borrometi e Beatrice Di Pentima, ha intentato causa nei confronti dell’Ausl 7 di Ragusa per fatti accaduti nel nosocomio di Via Aldo Moro nel 1999. Il giudice monocratico del Tribunale di Modica, in sessione civile, Maurizio Rubino, ha condannato l’azienda sanitaria e la società assicurativa al risarcimento dei danni, quantificato in 2800 euro oltre agli interessi e spese legali. La donna attendeva giustizia sin dal 2002 ed ora l’ha ottenuta. Nel 1999 si sottopose ad un intervento chirurgico presso il “Maggiore”. Dopo qualche tempo, per via di forti dolori che avvertiva all’addome e al basso ventre, fu accertato che le era stato lasciato un ago di sutura di notevoli dimensioni. Il consulente tecnico d’ufficio, Vincenzo Coco, aveva confermato il cosiddetto “danno causato”, anche se la difesa, non ritenendosi sufficientemente convinta, aveva sollevato una serie di contestazioni che avevano indotto il giudice a disporre un richiamo del perito. La pensionata, sofferente di colica addominale, dopo avere consultato il medico di famiglia, aveva deciso di sottoporsi ad un intervento chirurgico che fu regolarmente eseguito al “Maggiore”. Dopo alcuni giorni dalla dimissione accusò, come si diceva, dolori lancinanti. Si sottopose ad ulteriori accertamenti clinici ed attraverso una radiografia emerse l’incredibile realtà. La pensionata aveva all’interno dello stomaco quello che è stato definito “un corpo estraneo metallico ricurvo”, in sostanza, un grosso ago. Sembra, secondo quanto ha fatto rilevare la difesa, che i medici avessero invitato insistentemente la donna a sottoporsi all’intervento per l’asportazione dell’ago ma che questa si era rifiutata. Ancora oggi convive con l’oggetto nello stomaco. L’Ausl 7 era patrocinata dall’avvocato Danilo Vallone.

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