PDL Modica: “Sindaco, prenda esempio dal consigliere Migliore!”

I consiglieri comunali del PdL di Modica Carpenzano, D’Urso, Azzaro, Gerratana e Cavallino rispondono a “muso duro” al Sindaco che ha accusato il loro collega consigliere Giovanni Migliore di passare troppo tempo a “giocare” con il computer piuttosto che lavorare, a proposito dei rilievi dallo stesso Migliore effettuati in ordine al programma elettorale del Sindaco. Se fossimo poco cortesi come il Sindaco, dovremmo fare un duro e poco piacevole paragone tra quanto lavora il primo cittadino e quanto si spende quotidianamente, e senza riserve, il consigliere Migliore non solo nella vita professionale, ma anche nella vita sociale del suo quartiere e della sua parrocchia, e, come a tutti è noto, nella vita politica come pochi altri. Ma non vogliamo scendere ad un livello così basso, e ci limiteremo, pertanto, ad invitare il Sindaco ad evitare atteggiamenti di sgradevole intolleranza, che mal si addicono al suo vissuto personale. Ne approfittiamo, però, per sottolineare uno stridente contrasto:

Come mai una risposta talmente nervosa non è arrivata nei confronti degli autonomisti che, ben lungi dall’essere veri alleati, hanno posto al Sindaco un umiliante diktat, accusandolo addirittura di sperperi ed imponendogli una “lista della spesa” in 7 punti che odora da lontano di tranello politico?

Come mai, invece, tanto livore nei confronti di un consigliere e di una opposizione che rimane ferma nel suo ruolo rendendo sempre un servizio alla collettività, come nel caso recente che ha riguardato il bando preparato dall’amministrazione per la raccolta RSU che, proprio grazie al lavoro di Migliore, è stato smascherato come una operazione di copia/incolla, peraltro sbagliata, da parte dei superconsulenti dell’amministrazione, che lo hanno subito ritirato evitando di fare in Consiglio Comunale una figura ancora peggiore di quella già rimediata?

Speriamo che tali atteggiamenti siano solo il frutto di un momento di nervosismo, altrimenti saremmo costretti a pensare che siamo di fronte ad una sudditanza politica e psicologica che non lascia ben sperare.

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