SE LA POLITICA SUBISSE UNA METAMORFOSI.. .. La riflessione di Giombattista Ballarò

Accade nelle famiglie che, preso atto dei risultati scadenti, prodotti dalle regole che le governavano, s’impongono la sperimentazione di norme diverse, auspicando che la loro applicazione produca risultati migliori; accade nelle aziende che,verificata l’insoddisfazione dei risultati di bilancio, provano a cambiare strategie, affinchè possano sperare in
un’ottimizzazione delle società di cui si occupano.
La politica potrebbe imporsi una metamorfosi?
Se i politici considerassero il loro mandato,come l’assunzione di responsabilità per amministrare una città,alla pari d’un direttore d’azienda o d’un buon padre di famiglia, credo che la poltica cambierebbe volto e sicuramente produrrebbe quei risultati da tutti auspicati ma in realtà assi lontani dall’essere concretizzati.
Posto che ai cittadini, in larga misura, poco importa se a governare sia Pinco piuttosto che Pallino, ma certamente interessa che siano amministrati in trasparenza e che ottengano quei servizi ai quali hanno diritto, così come
sono tenuti al pagamento delle imposte locali; considerato che la politica per molteplici ragioni, è divenuta qualcosa
di oggettivamente complicato da gestire; ritenuto che la litigiosità tra chi dovrebbe amministrare e chi
dovrebbe fare opposizione, prevale sulle reali problematiche che rimangono irrisolte; dato per scontato che così interpretata, la politica non potrà mai produrre alcun effetto positivo per i cittadini,vittime innocenti di eterne
diatribe ed infinite reciproche accuse che guardano al passato e fanno perdere di vista la cognizione d’un presente sempre più buio e d’un futuro che nulla di buono lascia presagire; cosa osta che la politica metta un punto a questo strano modo di rappresentarci e cominci davvero a dirigere l’azienda Comune a cui è stata mandata per amministrare e non per litigare? Credo peraltro che nessuno di coloro che fanno politica, sia pure per motivi diversi, abbiano la legittimità di scagliare “la prima pietra”, perchè loro per primi sanno che non sbaglia solo chi non fa nulla. Quest’ammissione di responsabilità, da sola, potrebbe aprire nuovi scenari ed una diversa, inedita cooperazione tra le parti politicamente avverse ed avviare opportunamente un percorso che bandisca la denigrazione
dell’avversario, favorendo una possibile sinergia nell’operare per risolvere problematiche che sono sempre più prossime alla cancerizzazione.
Signori,cambiare si può!
Ma lo volete?

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