Ecosistema Scuola. La ricerca annuale di Legambiente sull’edilizia scolastica nel nostro Paese, ha diffuso il rapporto sulle scuole siciliane, evidenziando la carenza di una serie di servizi necessari per soddisfare il bisogno formativo, come le palestre o i laboratori, nonché la mancanza delle più elementari certificazioni di prevenzione incendi, agibilità igienico-sanitaria, scale antincendio, porte anti-panico e rischio sismico. Il quadro di questa analisi non può non destare preoccupazione, soprattutto quando Legambiente, con una cifra, fornisce la misura esatta del livello di irregolarità: in Sicilia viene dichiarato non a norma l’88% degli edifici.
Il tema dell’edilizia scolastica costituisce una vera e propria emergenza sociale e le terribili tragedie degli ultimi anni, che hanno riguardato l’assetto statico degli edifici, hanno evidenziato tutti i limiti di un paese che non riesce o non vuole valorizzare le proprie risorse, incapace di sostenere una rete di prevenzione e che si dimostra carente anche nei controlli.
Alla luce di quanto evidenziato da Legambiente e dalla protezione civile in Sicilia, i Popolari per la Sicilia, intendono affrontare il tema delicato dell’edilizia scolastica, al fine di evitare problemi all’inizio del prossimo anno scolastico, consapevoli che la soluzione non sta dentro il decreto Gelmini che con i suoi tagli, l’aumento degli alunni per ogni classe si limita a riempire esclusivamente scuole. “A tal proposito – spiega il coordinato cittadino, Salvatore Cassarino – abbiamo chiesto al Sindaco un’attività di monitoraggio degli edifici scolastici che permetterà al Consiglio Comunale di individuare le reali esigenze degli istituti e di intervenire in sede di redazione di bilancio, al fine di realizzare opere di consolidamento e manutenzione prima dell’inizio del nuovo anno scolastico;
– di vietare ai dirigenti scolastici, per il tramite del provveditore, di accettare iscrizioni in numero superiore alla reale capacità di portata degli edifici ad essi affidati, e affrontare il problema delle classi in esubero per ottimizzare l’occupazione delle scuole al fine di evitare il paradosso, come spesso accade, che ad alcune aule mancanti ne corrispondano altre vuote, magari appartenenti allo stesso istituto scolastico;
– una politica di bilancio più rigorosa che sia in grado di potenziare le risorse in favore dell’edilizia scolastica, del servizio di trasporto alunni e del servizio di mensa scolastica servendo pasti interamente biologici e locali, il tutto attraverso manovre tendenti ad eliminare gli sprechi e ad indirizzare la spesa verso la qualità.
Sebbene la provincia di Ragusa non sia il fanalino di coda in Sicilia, al Sindaco del Comune di Modica chiediamo maggior solerzia nell’individuazione dei pericoli e nella allocazione di fondi in bilancio e di non sottostare a vincolo di alcun tipo, evitando litigi istituzionali che non fanno bene alla politica ed ancora meno ai cittadini modicani.