Caro benzina, gravano ancora le tasse per la guerra d’Abissinia. Crociata del Codacons contro l’aumento del carburante: “Ecco come ridurre di 0,42 euro il prezzo alla pompa, per le famiglie si tratta di un risparmio di 650 euro l’anno”

“Ridurre il prezzo della benzina è un obiettivo che il Governo deve raggiungere in tempi stretti, dal momento che i rincari delle ultime settimane produrranno effetti devastanti sui bilanci delle famiglie, con incrementi del tasso di inflazione fino allo 0,3%”. Secondo il Codacons “la ricetta esiste basta realizzare, attraverso appositi decreti amministrativi, alcune misure che investono sia il piano fiscale, sia quello della concorrenza”. Nello specifico bisognerebbe eliminare le tassazioni sul prezzo della benzina. Basti pensare che su ogni litro di carburante gravano ancora 0,27 euro.

L’associazione dei consumatori chiede inoltre l’apertura della vendita di carburanti nei supermercati, come avviene nel resto d’Europa che potrebbe portare un ulteriore risparmio di 7 centesimi al litro. A questo andrebbero aggiunti le installazioni dei “benzacartelloni” che raccolgono i prezzi di vari gestori anche nei quartieri delle città e in tutte le tratte autostradali. Aumentano la concorrenza nella stessa zona e contribuiscono a far scendere il prezzo dei carburanti fino a 8 centesimi per acquisire clientela.

“Nel complesso – continua il segretario Tanasi – queste misure porterebbero ad un risparmio sul prezzo della benzina pari a 0,42 euro al litro, che per una famiglia media rappresenta una minor spesa di circa 450 euro l’anno di costi diretti, e 200 euro di costi indiretti, visto che ogni tre centesimi di aumento sul prezzo dei carburanti vi è una variazione dello 0,1% dei prezzi dei beni trasportati. Chiediamo ai ministri economici Tremonti e Scajola di attivarsi per analizzare la proposta del Codacons e porre in essere semplici interventi in grado di far scendere i prezzi dei carburanti alla pompa”.

TASSAZIONI ANCORA ATTIVE SUL PREZZO DELLA BENZINA
1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935;
14 lire per la crisi di Suez del 1956;
10 lire per il disastro del Vajont del 1963;
10 lire per l’alluvione di Firenze del 1966;
10 lire per il terremoto del Belice del 1968;
99 lire per il terremoto del Friuli del 1976;
75 lire per il terremoto dell’Irpinia del 1980;
205 lire per la missione in Libano del 1983;
22 lire per la missione in Bosnia del 1996;
2,15 centesimi di euro nel 2001 per il ripristino delle 50 lire tolte dal Governo precedente che servivano a calmierare il prezzo del carburante
1,6 centesimi di euro nel 2004 per il contratto degli autoferrotranviari;
0,5 centesimi di euro nel 2005 per acquisto autobus ecologici.
Totale: 0,27 euro.

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