Scopo degli organizzatori è quello di mettere insieme tutte le forze che a vario titolo operano nell’ambito agricolo per sostenere con rinnovato vigore l’emanazione di misure concrete in grado di aiutare le aziende a superare il grave momento di difficoltà. Da qui l’invito rivolto alla Coldiretti, alle centrali cooperative, ai sindacati dei lavoratori agricoli, ai sindaci, ai presidenti delle Province, alle Camere di commercio, ai comitati in rete ed ai movimenti spontanei nel frattempo sorti in alcune zone dell’isola.
Intanto sul fronte politico, Cia e Confagricoltura hanno già ottenuto l’adesione di tutti i partiti nazionali e dei movimenti autonomi, di maggioranza ed opposizione. A rafforzare quest’asse trasversale pro-agricoltura siciliana, le decisioni già assunte da numerosi sindaci che, al di là dei rispettivi colori politici di appartenenza, si sono tutti espressi per un sostegno immediato al settore e ciò nella consapevolezza che non esistono valide ed immediate alternative economiche in grado di evitare il degrado sociale di interi territori comunali.
A snocciolare i numeri della crisi i presidenti della Confagricoltura Ragusa, Sandro Gambuzza, e della Cia di Ragusa, Pippo Drago. Crisi iniziata nel secondo trimestre del 2009 e che non ha risparmiato nessuno dei principali comparti produttivi dell’isola, da quello cerealicolo all’olivicolo, dal viticolo all’ortofrutticolo, fino a quello agrumicolo a quello lattiero caseario.
“Tra il 2000 ed il 2008 – sottolineano i due presidenti – i costi di produzione sono aumentati del 31% mentre i prezzi all’origine sono cresciuti di appena il 10%. Nel 2009 il settore ha dovuto fare i conti con la crisi internazionale che si è tradotta in un crollo verticale dei prezzi dei principali prodotti agricoli che va dal –32% del grano duro al –35% per l’uva da vino, dal –30% per la frutta al –20% per latte ed olio ed ancora dal – 16% per gli ortaggi al – 15% per la carne”.
“Il dato allarmante – hanno ribadito Drago e Gambuzza – è che continua l’inarrestabile corsa al rialzo dei costi di produzione: nel mese di gennaio di quest’anno rispetto a dicembre 2009 sono aumentati mediamente del 2,8%. Gli incrementi maggiori sono stati per i concimi (+12%) ed i prodotti energetici (+4,4%)”.
Si prevede che gli imprenditori agricoli di Ragusa interverranno in massa alla manifestazione del 20 aprile prossimo, almeno in mille raggiungeranno Palermo con i pullman approntati dai sindaci e dalle organizzazioni oltre che con mezzi propri.
Da qui le richieste, che saranno meglio illustrate in occasione della conferenza stampa di sabato 17 aprile alle 10,30 presso la sede di Confagricoltura Ragusa in via Spampinato 4 (nei pressi di viale della Americhe), per interventi nazionali a sostegno delle aziende agricole in difficoltà, per la riduzione dei costi di produzione e per la ripresa dei consumi alimentari. Alla Regione si chiede invece di sostenere i progetti associativi di qualità, di valorizzare con un unico marchio i prodotti siciliani, di attivare il sistema dei controlli sulle merci extracomunitarie, di incentivare lo strumento dell’assicurazione agevolata contro le avversità atmosferiche e le crisi commerciali e di regolamentare le esposizioni bancarie delle aziende.
Per la prima volta la protesta degli agricoltori siciliani oltre che in piazza sfilerà su internet. Cia e Confagricoltura hanno infatti attivato il sito www.siciliagricolturaday.it in cui è possibile aderire alla giornata di mobilitazione regionale.