Non tutti gli avvocati sono sulla stessa lunghezza d’onda della Camera Penale di Modica che nei giorni scorsi ha stigmatizzato l’operato dell’Ufficio della Procura della Repubblica di Modica, per avere, con un comunicato stampa, diffuso, nomi e capi d’imputazione delle 19 persone tra politici, imprenditori e personaggi vari coinvolti con ruoli accertati dalla Guardia di Finanza nell’operazione denominata “Modica Bene”, per un giro d’affari di circa quattordici milioni di euro. L’A.N.F.(Associazione Nazionale Forense) condivide, invece, l’operato del Procuratore della Repubblica di Modica, Francesco Puleio, circa la diffusione degli atti d’accusa alla stampa ed interviene apertamente con un proprio documento emesso ieri. L’organismo degli avvocati ritiene, infatti, che per la gravità dei capi d’imputazione, ovvero associazione a delinquere, concussione, concussione aggravata e continuata in concorso, abuso d’Ufficio ed altri delitti contro la Pubblica Amministrazione, riciclaggio ed anche per il ruolo istituzionale rivestito da alcuni dei soggetti coinvolti che hanno gestito e gestiscono la vita politica di una Comunità, imponeva che la gente sapesse ed avesse cognizione piena dei fatti emersi durante la
requisitoria del pubblico ministero davanti al Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Modica, Patricia Di Marco. “Gli atti – spiega l’avvocato Ignazio Di Maria, modicano e Consigliere Nazionale dell’Associazione Nazionale Forense – non erano stati segretati. Pensi, piuttosto, l’amministrazione comunale di Modica a valutare la possibilità di costituirsi parte civile nel processo. Non bisogna avere paura. Modica onesta, civile, non può e non deve avere paura. Per
quanto riguarda la nostra organizzazione, la dignità della toga che indossiamo, l’onestà intellettuale che ci contraddistingue, ci porta a manifestare pubblicamente la nostra stima e la nostra solidarietà al Procuratore della Repubblica, Francesco Puleio.. Il “il cencio nero”, come scriveva Calamandrei, che amiamo più di ogni altra cosa ed al quale siamo affezionati, perché sappiamo che esso è servito ad asciugare qualche lacrima a reprimere qualche sopruso, sia il nostro faro, certi come siamo che la giustizia, la serenità dei giudicanti non verrà meno. Ma l’informazione pubblica deve prevalere”.
Processo “Modica Bene”. L’Associazione Nazionale Forense è dalla parte della Procura della Repubblica
- Aprile 24, 2010
- 3:20 pm
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