Che il pubblico ibleo li ami è un fatto ormai assodato. Che l’Associazione The Entertainer abbia il piacere di ospitarli in occasione di ogni nuovo lavoro discografico è altrettanto certo.
Presentando “Beyond the sea”, settimo album in carriera, i Radiodervish sono saliti sul palco del Teatro Italia di Scicli alternando i loro brani più noti, proposti in una versione ancora più morbida, avvolgente, carezzevole e sensuale, a quelli del nuovo disco interamente dedicato al mare.
Custode di tante storie diverse, luogo di incontro e di scambio, che separa e avvicina, il mare viene interpretato come l’unico spazio in grado di ospitare vicende e personaggi senza tempo che, in una società che veda un valore e non una minaccia nell’incontro e nel diverso, possono assumere il ruolo di paradigmi universali. Ogni brano è una affascinante poesia immersa in note ora più liquide ora più dense che parlano al cuore. Una culla blu sospesa tra le sonorità e le lingue mediterranee che si intrecciano e che sono la cifra inossidabile dei Radiodervish.
Dopo l’infortunio Nabil ha ritrovato la forma e la sua voce ha il fascino di sempre.
Insieme con “La falena e la candela”, “Due soli”, “Centro del Mundo” “Asfur” e “L’immagine di te”, scorrono dunque “Deep Blue”, “Les lions”, “Ainaki”, “Beyond the sea”, “Tancredi e Clorinda”, “Jonas” e “You are my world”.
I Radiodervish ringraziano e salutano, ma il pubblico già chiede un bis, prima ancora che abbiano lasciato il palco. Pochi secondi dietro le quinte, ed ecco che Nabil e compagni riprendono posto tra gli strumenti ed è la volta de “L’esigenza”, applaudita fin dalle prime note.
Suonano, cantano e incantano ancora e arriviamo nuovamente ai saluti.
Ma per il pubblico non è ancora bastante e il gruppo è chiamato a tornare sul palco un’altra volta.
Con “Amara terra mia”, più volte applauditi durante l’interpretazione, i Radiodervish mettono il loro prezioso sigillo al calendario di Note di Notte Winter 2010.
Accanto al nucleo storico formato da Nabil Salameh, Michele Lobaccaro e Alessandro Pipino, hanno portato il loro contributo eccellente a “Beyond the sea tour” Davide Viterbo al violoncello e Riccardo Laganà alla batteria e alle percussioni.
Al di là della magia del concerto, già il soundcheck aveva regalato momenti di emozionante creatività, di intensi “solo” delle voci e dei tanti strumenti sul palco oltre che frammenti di “Un giudice” e “Il suonatore Jones” di De Andrè, brani semplicemente provati, ma non proposti in concerto. «Effettivamente questi sono attimi impagabili di libertà e di scambio – dice Nabil dietro le quinte – pensa che proprio durante una sessione di prove è nata la nostra “Erevan”».
Scicli: Cullati dal mare dei Radiodervish
- Aprile 30, 2010
- 4:45 pm
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